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Renzi difende la riforma del fisco. E assicura che il Cav. sconterà la sua pena

Redazione

Il premier interviene dopo le polemiche di questi giorni sulla cosiddetta 'norma salva-Cav.'. "E' una riforma che serve agli italiani, non se si immagina che possa servire o non servire a un italiano".

Matteo Renzi annuncia che sul fisco, il tema scottante degli ultimi giorni dopo la polemica sorta per cosiddetta 'norma salva-Cav', non ci saranno sconti per nessuno e che è in cantiere una riforma per semplificare il sistema esattoriale. "La legge delega approvata dal Parlamento impone di rivoluzionare le tasse. Mai più un fisco che ha la faccia feroce coi cittadini che sbagliano una scadenza o che commina sanzioni enormi a vip che poi trattano e pagano molto meno di quanto dovrebbero", ha scritto il premier nella sua e-news. "Un fisco semplice, chiaro, trasparente. Il contrario di come è costruito il sistema italiano. Semplicemente il contrario, questo è il nostro obiettivo", aggiunge il premier. "Ci sono tanti decreti delegati da approvare e sarò tutti i giorni a chiedere alla struttura dedicata di non perdere tempo come è stato fatto sino ad oggi. Mi sono dato come scadenza il 20 febbraio, giorno del Consiglio dei ministri in cui porteremo tutti i decreti delegati pronti, sottolinea il presidente del Consiglio. "In quel consiglio riporteremo anche il decreto già approvato il 24 dicembre", osserva Renzi.

 

Il premier si è soffermato poi sulle norme inserite nella riforma del fisco tanto contestate in questi giorni. "Un decreto che i giornali hanno salutato positivamente per giorni, salvo poi cambiare idea quando qualcuno ha avanzato ipotesi che contenesse una norma salva Berlusconi (ipotesi tutta da dimostrare, peraltro). Per essere chiari: noi non facciamo norme ad personam, ne' contra personam", spiega il presidente del Consiglio. E aggiunge: "E' una norma semplice che rispetta il principio di proporzionalità. E che si può naturalmente eliminare, circoscrivere, cambiare. Ma per evitare polemiche - sia per il Quirinale, che per le riforme - ho pensato più opportuno togliere di mezzo ogni discussione e inserire anche questo decreto nel pacchetto riforme fiscali del 20 febbraio", ha detto il presidente del Consiglio. "Il fatto che ci siano 'adeguate soglie di punibilità" (penali: il colpevole paga lo stesso, tutto, fino all'ultimo euro ma con sanzioni amministrative e non penali) e che si rispetti il principio di proporzionalità è sacrosanto", ha osservato Renzi. "Una legge si adotta se serve agli italiani, non se si immagina che possa servire o non servire a un italiano", ha sottolineato il premier. "Questa ossessione su Berlusconi sia da parte di chi lo ama, che da parte di chi lo odia non mi riguarda. A forza di pensare a lui, per anni si sono dimenticati degli italiani. Bene, noi cambiamo il fisco per gli italiani, non per Berlusconi. Senza fare sconti a nessuno, nemmeno a Berlusconi che sconterà la sua pena fino all'ultimo giorno".

 

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