Per l'euro un nuovo minimo da aprile 2006 sul dollaro: vale 1,1854
Crisi greca e calo del prezzo del greggio le cause: Brent sotto i 50 dollari.
Apertura in deciso ribasso per l'euro. La divisa unica ha aggiornato già nei primissimi scambi il nuovo minimo degli ultimi quasi nove anni (fine febbraio 2006), appoggiandosi per un attimo a quota 1,1854 dollari (1,1914 alla rilevazione ufficiale di ieri della Bce) per poi recuperare parzialmente e girare attorno a 1,1880. Il mercato continua a essere influenzato dalla crisi della Grecia (e dalla minaccia di una sua uscita dall'Eurozona), dalla prospettiva di una politica monetaria ancora più accomodante (molti danno in arrivo le operazioni di 'quantitative easing') e dalla decisa robustezza mostrata nelle ultime sedute dal dollaro.
Il biglietto americano, nel frattempo, consolida la propria posizione anche nei confronti delle altre principali divise: continua a girare sui massimi da inizio agosto 2013 sulla sterlina, a 1,5138, da metà settembre del 2010 sul franco svizzero, a 1,0131. Tonico in questa prima fase lo yen, scambiato a 141,29 sull'euro (141,69 ieri per la Bce) e a 118,97 per un dollaro.
I corsi petroliferi accelerano al ribasso. Sui circuiti elettronici il contratto di riferimento febbraio del Brent ha rotto, per la prima volta dall'8 aprile 2009, la soglia psicologica dei 50 dollari al barile per appoggiarsi per un attimo a 49,92 dollari e poi risalire a 50,04 (-2,07 per cento sulla vigilia). Nel frattempo l'analoga consegna sul Wti è scivolata ai nuovi minimi dal 21 aprile 2009, fino a 47,08 dollari, per poi assestarsi a 47,14 (-1,65 per cento).
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