La Digos nega qualsiasi minaccia imminente al Vaticano
Ieri si era diffusa la notizia di possibili attentati alla Santa Sede da parte dello Stato islamico. L'informativa, aveva riferito la tv israeliana, era dei servizi segreti americani.
"Non c'è traccia di un allarme specifico contro il Vaticano ma resta comunque un'allerta massima". E' quanto ha detto il capo della Digos di Roma, Diego Parente, questa mattina a margine di una conferenza stampa parlando delle notizie su un possibile attacco nei confronti del Vaticano da parte dei fondamentalisti islamici così come riportato da alcuni siti Internet stranieri. "Il servizio in Vaticano - ha spiegato il responsabile della Digos romana - era già cospicuo e sostanzioso ed è stato rivisto come tutto il sistema di sicurezza della città". "In questi giorni il questore ha rivisto e potenziato tutte le misure di sicurezza che comunque avevamo già aumentato nella città", ha assicurato il capo della Digos di Roma, Diego Parente, parlando della minaccia terroristica dopo gli attentati di Parigi. "Abbiamo preso in considerazione - ha spiegato - tutti gli obiettivi sensibili, e Roma ne è piena, senza privilegiarne uno a discapito di altri. Li consideriamo tutti globalmente".
Ieri, i servizi segreti americani avevano avvertito il Vaticano che la Santa Sede era considerata il prossimo bersaglio dello Stato islamico. A riferirlo era stato il telegiornale della tv di stato israeliana Canale 1 che non aveva fornito altri dettagli. La notizia "esclusiva" - ma senza ulteriori specifiche - che aveva aperto il telegiornale è dell'esperto di questioni mediorientali di Canale 1, Oded Granot. Successivamente è stata ripresa in un tweet da Ayala Hasson, la direttrice del telegiornale.
"Contrariamente a quanto diffuso da alcuni organi di informazione, non è vero che la Santa Sede abbia ricevuto segnalazioni di rischi specifici da servizi di sicurezza di altri paesi". Lo ha detto ai giornalisti il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. "Si conservano - ha assicurato - i normali e opportuni contatti fra servizi di sicurezza, che facendo riferimento alla situazione attuale invitano ad attenzione e ragionevole prudenza, ma non risultano segnalazioni di motivi concreti e specifici di rischio". Secondo padre Lombardi, "non è quindi il caso di alimentare preoccupazioni non motivate, che possono inutilmente turbare il clima di vita e di lavoro, e ciò anche nell'interesse dei tanti pellegrini e turisti che quotidianamente frequentano il Vaticano".
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