L'Ue dice che prevenire nuovi attacchi è impossibile. Arrestato un complice dei Kouachi in Bulgaria
"Le prigioni sono incubatori della radicalizzazione", dice il capo dell'antiterrorismo europea de Kerchove. Gli Stati Uniti comunicarono alla Francia che i fratelli Kouachi erano stati in Yemen. Intanto è stato fermato un uomo forse coinvolto nell'attentato a harlie Hebdo. Valls: "Siamo in guerra contro il terrorismo, non contro le religioni".
"Non possiamo prevenire nuovi attacchi". Lo ha dichiarato il capo dell'antiterrorimo Ue, Gilles de Kechove, aggiungendo che le prigioni "sono incubatori di una massiccia radicalizzazione". De Kerchove ha spiegato che "non è possibile prevenire (attacchi terroristici come la strage di Parigi) al 100 per cento", aggiungendo che la soluzione non può essere quella di imprigionare i cosiddetti "foreign fighters" (gli occidentali andati a combattere in Siria ed Iraq che tornano in patria) perché queste le carceri sono diventate "grandi incubatrici" di radicalizzazione.
Arrestato un presunto complice in Bulgaria
Un uomo di nazionalità francese è stato arrestato in Bulgaria. Secondo le autorità locali sarebbe collegato all'attentato alla redazione di Charlie Hebdo a Parigi. Si tratta di Fritz-Joly Joachin, un 29enne che secondo il procuratore della regione meridionale di Haskovo, Darina Slavova, aveva due mandati di arresto a suo carico per aver fatto parte di organizzazioni criminali con finalità terroristiche. L'altro mandato sarebbe invece stato emesso per aver tentato di rapire suo figlio di tre anni per portarlo fuori dal paese.
Slavova, parlando alla tv bulgara Nova, ha detto che tra le accuse è citato anche il possibile coinvolgimento dell'uomo all'attentato alla redazione del periodico satirico francese. Joachin avrebbe avuto legami in particolare con uno dei fratelli Kouachi, Cherif.
La Casa Bianca intanto ha rivelato che gli '007' americani avevano fornito ai colleghi francesi i dati di viaggio (inclusa la presenza accertata di almeno uno dei due in Yemen) dei due fratelli franco-algerini Kouachi, autori della strage del 7 gennaio al settimanale Charlie Hebdo. In precedenza si sapeva solo che i due fratelli erano sulla lista nera di viaggio Usa.
Francia in guerra contro il terrorismo
[**Video_box_2**]"La Francia non cederà mai, non si piegherà mai, bensì è pronta a far fronte alla minaccia del terrorismo". Lo ha affermato il presidente Francois Hollande intervenuto oggi alla cerimonia in onore dei tre poliziotti uccisi dai jihadisti in Francia. "La nostra grande e bella Francia - ha detto Hollande alla prefettura di Parigi - non cede, non si piega, resta in piedi: la minaccia è ancora là, dall'interno e dall'estero".
"Siamo in guerra con il terrorismo", ha detto il premier francese Manuel Valls nell'intervento all'Assemblea Nazionale che oggi ha approvato il proseguimento della missione militare francese in Iraq contro lo Stato islamico. "La Francia è in guerra contro il terrorismo, contro gli jihadisti, contro i radicalismo, ma non contro una religione", ha detto Valss, aggiungendo che "la Francia proteggerà i fedeli (di qualsiasi credo) così come chi non ha alcuna fede. La Repubblica darà la risposta più dura possibile contro il terrorismo. In una una situazione eccezionale debbono essere date risposte eccezionali. Risponderemo ai gruppi che ci minacciano".
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