Silvio Berlusconi (foto LaPresse)

Il patto del Nazareno è "un debito alla nostra coerenza", dice il Cav.

Redazione

Berlusconi non risparmia critiche a Renzi e ammette: "Siamo fortissimamente all'opposizione". E sul Quirinale avvisa: "Serve un candidato che sia espressione di tutte le forze politiche".

I sondaggi dicono che Forza Italia è in ripresa, che sta recuperando il terreno perso, e Silvio Berlusconi sorride alla platea gremita del Divino Amore, saluta, stringe le mani dei suoi simpatizzanti e ironizza: "Nessun selfie però, io non sono Renzi". Una battuta che serve a sancire la distanza con il presidente del Consiglio, una distanza che però è stata superata in fase di riforme con il patto del Nazareno, "un debito che paghiamo alla nostra coerenza", sottolinea il Cav.

 

Berlusconi entra nella discussione sul successore di Napolitano, chiedendo al presidente del Consiglio di proporre un nome condiviso, un candidato che sia espressione di tutte le forze politiche: "Noi insisteremo perché sia fatta l'indicazione di un nome che non sia di sinistra e che rappresenti tutti e non una sola parte". Se così sarà, avvisa il Cav., "saremo lieti di sostenere con i nostri voti, che si uniranno a quelli della sinistra" un Capo dello Stato che risponda a questi requisiti. "Siamo pronti a dare i nostri voti se ci sarà questa garanzia. Da qui a fine mese sono giorni importanti che ci attendono".

 

Berlusconi torna alla carica con lo sguardo rivolto al futuro sia del partito che del paese: "Vogliamo rifondare Forza Italia. Ci sono 24 milioni di italiani che non sono sicuramente elettori di sinistra e noi dobbiamo guardare a loro" per conquistarli. E lo fa analizzando i miglioramenti presenti: "Secondo gli ultimi sondaggi noi siamo a un po' meno di cinque punti di distanza rispetto alla coalizione di centrosinistra. La Lega va fortissimo grazie al suo goleador Salvini a cui faccio tutti i miei complimenti".

 

"Siamo fortissimamente all'opposizione", ha assicurato il leader di Forza Italia nel suo intervento al Santuario del Divino Amore per l'iniziativa dei club del partito, "Si amo l'Italia". Una presa di posizione che è antipasto all'attacco all'esecutivo Renzi: "Questo governo ha stanziato gli 80 euro per avere il voto dei dipendenti pubblici. Ma chi ha pagato quegli 80 euro? Li abbiamo pagati noi, la classe della borghesia, come siamo noi, che si è vista triplicare le tasse ed aumentare le tasse sui risparmi". "Noi abbiamo fatto le riforme senza mai mettere le mani in tasca agli italiani. Esattamente il contrario di quanto hanno fatto i governi di sinistra. In tutti i suoi provvedimenti ed atti, questo governo si rivela per quello che è: un governo pienamente di sinistra".