Renzi a Davos cita Orazio e detta la ricetta per "trasformare i rischi in opportunità"

Redazione

Il premier interviene al forum mondiale degli economisti per tranquillizzarli sulle riforme. "L'Italia sia un paese di innovazione, non un museo". E sull'Italicum dice che "darà la possibilità di scegliere un leader per 5 anni".

E' il "carpe diem" della tradizione latina la ricetta che Matteo Renzi propone dal Forum di Davos per il rilancio del paese e quella svolta che torna a chiedere anche all'Ue. Il presidente del Consiglio nel suo intervento torna due volte su quel motto della Roma classica che riempie di significato dicendo che "i tempi sono pieni di rischi, da quello del terrorismo a quello della mancanza di sostenibilità ma se le leadership sono in grado investire sul futuro, non solo come problema ma come opportunità, possiamo tornare a dare un messaggio significativo. 'Carpe diem' significa questo". Insomma, cogliere le opportunità e trasformare in queste i rischi. Anche perché, dice il premier, "siamo qui, cerchiamo di innovare e cambiare il nostro paese che è bellissimo, ma il migliore momento per l'Italia non era ieri ma sarà domani".

 

L'attenzione generale è tutta sulle decisioni della Bce di giovedì 22 gennaio, quando Mario Draghi potrebbe annunciare finalmente l'atteso piano per il quantittive easing che prevede l'acquisto di titoli di Stato. "Rispetto l'indipendenza della Bce, ma ritengo che sia arrivato il tempo di investire in una diversa idea di Europa", aveva detto il premier in un'intervista andata in onda stamattina su Class-Cnbc, alla vigilia dell'incontro decisivo del boari dell'istituto di Francoforte.

 

 

[**Video_box_2**]Renzi ha presentato poi agli economisti riuniti a Davos il piano di riforme che il suo governo ha già attuato e quelle che invece sono ancora in cantiere. L'auspicio, ha detto, è che l'Italia diventi "un paese di innovazione e non un museo". Priorità, naturalmente, all'Italicum e alla legge elettorale che martedì ha vissuto una fase decisiva con l'incontro tra Renzi e Berlusconi. Il Parlamento sta votando "un nuovo sistema elettorale che darà all'Italia la possibilità di scegliere un leader per 5 anni. Dobbiamo creare le condizioni perché sia chiaro il vincitore, il leader del paese per un periodo stabile e non un continuo cambio al comando". Il passo successivo - ha spiegato il premier - saranno le riforme costituzionali. "Nel nostro primo anno di governo ho presentato una riforma costituzionale con più di 40 articoli, vogliamo cambiare la Costituzione perché abbiamo bisogno di una Costituzione per il futuro e non per il passato".

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