Nove colonne
Cerasa dirigerà anche Repubblica. Riotto scavalcato da Mattia Feltri alla Stampa
Non solo il Foglio. Un Cerasa tira l’altro. Giuliano Ferrara passa il testimone a Claudio Cerasa che tra pochi giorni gli succederà alla direzione. Al Foglio è tempo di auto-rottamazioni e non c’è giornale, oggi, che – sulla scia della ceraseide – non voglia attingere al paniere dei talenti per aggiudicarsi un Cerasa.
Non solo il Foglio. Un Cerasa tira l’altro. Giuliano Ferrara passa il testimone a Claudio Cerasa che tra pochi giorni gli succederà alla direzione. Al Foglio è tempo di auto-rottamazioni e non c’è giornale, oggi, che – sulla scia della ceraseide – non voglia attingere al paniere dei talenti per aggiudicarsi un Cerasa.
Non solo il Foglio. Un Cerasa tira l’altro. Più che una fucina, un paniere dunque e comincia il Corriere della Sera dove Ferruccio de Bortoli, da par suo, anticipando le proprie dimissioni (da più parti, erroneamente, considerate solo un diversivo per arrivare al raddoppio del mandato), insedia un suo Cerasa al vertice di Via Solferino.
Non solo il Foglio. Un Cerasa tira l’altro. Non è il papabile Pierluigi Battista, non l’aspirante non aspirato Mario Calabresi, neppure Ernesto Galli della Loggia, bensì – salutato da un inciso, tutto in corsivo di un editoriale di auguri – l’assai raffinato Fabrizio Roncone. E’ la notizia che il direttore uscente darà in tivù. Non alle “Invasioni barbariche” bensì a “X Factor”, dagli schermi di Sky.
Non solo il Foglio. Un Cerasa tira l’altro. Anche Ezio Mauro, direttore della Repubblica, non vuole fare la figura del satrapo, farebbe volentieri un passo indietro e cerca oggi, e cerca domani, non decidendosi tra i tanti talenti del paniere del Gruppo editoriale l’Espresso ha trovato la soluzione delle soluzioni. Non intervistato da Daria Bignardi, bensì da Concita De Gregorio a “Pane Quotidiano”, il direttore uscente dà la notizia delle notizie.
Non solo il Foglio. Più che una fucina, un paniere. Come Ferrara, anche Ezio Mauro passa il testimone a Claudio e però non al punto di fargli lasciare Lungotevere Raffaello Sanzio e non a tempo pieno. Siccome un Cerasa tira l’altro, alle ore 21, orario di chiusura in tipografia del Foglio, passa il buon Peppino – il papà di Claudio che già lavora a Repubblica – e porta il figlio a Largo Fochetti per fargli dirigere il giornale fondato da Eugenio Scalfari.
Non solo il Foglio. Più che una fucina, un paniere di talenti. E non a tempo pieno, appunto: Cerasa – mentre papà lo aspetta in macchina – resta nella stanza che fu di Ezio Mauro, in via Cristoforo Colombo, fino alle ore 10 dell’indomani, e vi lavora alacremente per poi essere riaccompagnato al Foglio, in tempo per la riunione di redazione coi foglianti scampati alla rottamazione.
Non solo il Foglio. Un Cerasa tira l’altro. “Cerasiano da sempre!” si proclama, in ogni angolo di Torino, non senza echeggiare a Detroit, Gianni & Riotto detto Johnny. Il formidabile giornalista, pari a ingegno forse solo a Bepy Severgniny, già si vede proiettato sulla sedia dell’uscente Mario Calabresi alla direzione della Stampa.
Non solo il Foglio. Un Cerasa tira l’altro. Il paniere però, in questo caso, può pescare nello stesso vivaio e Johnny, patendo un grande smacco, deve cedere il passo a Mattia Feltri che nello squillante curriculum può ben vantare la gloria di un’antica militanza al Foglio. Mattia, crudele, sussurra a Johnny un verso di Pablo Neruda: “Voglio fare con te ciò che la primavera fa coi ciliegi”.
[**Video_box_2**]Non solo il Foglio. Un Cerasa tira l’altro. Il vento impetuoso della rottamazione soffia anche al Fatto quotidiano. Antonio Padellaro, il direttore, fa un passo indietro ma col cavolo che va a prendere il suo Cerasa nel paniere del popolo del web (col rischio di una rimonta di Giancarlo Magalli).
Non solo il Foglio. Anche il Fatto. Il successore, Padellaro, se lo trova in casa e il nome dell’erede lo comunica a “Correva l’anno”. Intervistato da Paolo Mieli, e non da Daria Bignardi. “E’ Malcom Pagani, il principe delle interviste”. Così dice Padellaro a Mieli. E Pagani, festeggiato da tutto il cinema italiano, dalla comunità degli scrittori e anche dalle vecchie volpi del giornalismo prossime alla rottamazione, mette subito in atto il proprio progetto editoriale. Oltre all’edizione cartacea e a quella online, già collaudate, Pagani lancia sul mercato del digitale terrestre la serie televisiva del Fatto, ne firma la sceneggiatura ma affida la regia a Stefano Sollima, l’artefice del successo di “Gomorra-La Serie”. Con Claudio Cerasa, va da sé, presente in cameo in ogni puntata.
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