Londra alla guerra delle sigarette
Pacchetti uguali per tutti, lo stato balia avanza tra i conservatori. Il governo britannico ha appena ingaggiato una controversa battaglia contro l’industria del tabacco promettendo di approvare entro le elezioni generali di maggio la legislazione sul “plain packaging”.
Non sarà un fine legislatura inerte quello di David Cameron. Il governo britannico ha appena ingaggiato una controversa battaglia contro l’industria del tabacco promettendo di approvare entro le elezioni generali di maggio la legislazione sul “plain packaging”; ovvero i pacchetti di sigarette saranno quasi identici per tutte le marche, color oliva, loghi vietati, resterà solo il nome del brand a caratteri piatti, riferisce il Financial Times. La misura lanciata a sorpresa dal ministro della Salute, Jane Ellison, ha messo zizzania nel governo. Il segretario di stato agli Esteri, Philip Hammond, pone dubbi. I laburisti, un’opposizione arida di idee, approvano ma masticano amaro per essersi fatti soffiare un piatto forte tradizionale della sinistra. La faccenda è controversa. L’Australia ha introdotto misure simili nel 2012. I dati sul calo dei fumatori sono ovviamente oggetto di contestazioni tra associazioni salutiste e major del tabacco. Londra vuole creare la prima generazione “smoke free”, significa risparmiare in spese sanitarie, dicono.
L’industria del tabacco paventa un boom del mercato nero, vuol dire meno introiti per lo stato a vantaggio dei trafficanti, dicono. Di questo passo la querelle si autoalimenterà, concimata da nuove argomentazioni partigiane. Tuttavia è sufficiente sottolineare come lo stato balia, nanny state, salutista dalla culla alla tomba, si faccia largo – incredibilmente – tra i conservatori. Il leader dell’Ukip, il libertario e bastian contrario Nigel Farage, si chiede quali prodotti venduti legalmente verranno messi all’indice se passerà questo principio – il cioccolato, l’alcol, le bibite gassate? – e in ultima analisi dove ci porterà lo svilimento da parte dello stato nei confronti delle libere scelte consapevoli di un adulto cittadino consumatore. Ma tant'è, il governo proverà a se stesso (e ai suoi critici) di non essere uno “zombie” per quattro mesi e il Parlamento avrà di che discutere prima di dissolversi in uno sbuffo di fumo.
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