"Debito pubblico sostenibile, economia in ripresa", dice Padoan
Il ministro dell'Economia all'Ecofin sottolinea i miglioramenti e rilancia sulle riforme: "Al vaglio nuove misure aggiuntive per permettere alle banche di approfittare del quantitative easing".
L'economia italiana migliora e con lei i conti pubblici. Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan fa il punto della situazione economica del nostro paese in in conferenza stampa al termine della riunione dell'Ecofin: "Il debito pubblico è "molto sostenibile", anche se "le circostanze eccezionali non ci permettono ancora di vedere nel 2015 un inizio della discesa. Questo succederà nel 2016, anche grazie al quadro macroeconomico più favorevole".
Padoan ha comunque sottolineato che il lavoro da compiere per uscire dalla crisi non è finito: "Lo sforzo di riforme strutturali è importante, anche perché aumenta la sostenibilità del debito", aggiungendo che il governo sta studiando alcune "misure aggiuntive" per permettere alle banche "di approfittare al meglio della immissione di liquidità da parte della Bce" con il quantitative easing annunciato da Mario Draghi. Per sfruttare il lavoro del presidente della Bce e l'apertura dell'Europa sulla flessibilità l'Italia "intende usare nel modo più efficiente possibile le nuove regole, certamente per tenere conto del ciclo sfavorevole, ma soprattutto per intensificare il processo di riforme strutturali e il ruolo degli investimenti eventualmente cofinanziati a livello europeo".
[**Video_box_2**]L'ipotesi di un eventuale "rapporto Ue sul debito pubblico" non preoccupa il ministro dell'Economia, dopo l'ipotesi di un rapporto ventilata dal commissario Pierre Moscovici: "Il fatto che ci sia un rapporto sul debito non implica automaticamente che ci sia una procedura" ha detto Padoan facendo notare come questo sia un testo "che esamina in che misura il debito di un paese é sostenibile e a quali condizioni. E se ci sarà un rapporto, questo "riconoscerà la sostenibilità del debito, poiché l'Italia si trova in una posizione migliore rispetto a molti altri Paesi membri dell'Unione europea".
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