Bce: pil Eurozona 2015 rivisto al ribasso a 1,1 per cento
Nel bollettino di gennaio confermate le aspettative sulla disoccupazione
Il Bollettino economico della Bce di gennaio conferma le aspettative di disoccupazione "inalterate" e "una graduale ripresa in atto nel quarto trimestre 2014". I risultati del Survey of Professional Forecasters hanno però rivisto al ribasso le previsioni di crescita del settore privato nell'area Euro: il dato scende all'1,1 per cento per il 2015, mentre sono rimaste invariate all'1,5 per cento per il 2016.
Il recente decremento del prezzo del petrolio, secondo il Bollettino Bce di gennaio, dovrebbe sostenere l'attività economica europea nel 2015 e 2016, tramite il sostegno ai redditi reali e ai profitti, pur portando a un calo significativo dell'inflazione. Gli effetti delle variazioni dei corsi petroliferi sull'inflazione armonizzata dovrebbero essere temporanei poiché, per il momento, i mercati a termine prefigurano un aumento graduale dei prezzi del greggio. Se ciò dovesse verificarsi, l'impatto al ribasso del prezzo del petrolio sull'inflazione prima o poi si esaurirebbe e le quotazioni petrolifere ricomincerebbero a contribuire positivamente all'inflazione nel 2016. Dal momento che il calo dei prezzi del petrolio sembra dovuto principalmente a fattori legati all'offerta, l'impatto complessivo sull'attività economica dell'area dell'euro dovrebbe essere per lo più positivo, anche nel 2016. Quanto al mercato del lavoro, la Bce nota che la distribuzione della popolazione nell'Eurozona si sta modificando: la quota delle fasce di età più avanzata è destinata ad aumentare. "Un proseguimento del trend ascendente del tasso aggregato di partecipazione necessiterebbe di ulteriori aumenti del tasso di partecipazione di tutte le fasce d'età".
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