Neppure il capo di Twitter può dire "Smamma troll"
Dick Costolo, Ceo del social network, in una lettera ai dipendenti, pubblicata da theverge.com, si è detto imbarazzato e scoraggiato per l'inconsistenza delle tecniche adottate per combattere i troll, promettendo di studiare un nuovo sistema per eliminarli.
"Spammano, infastidiscono, disturbano. Sono il rumore di fondo del web, mosche che ronzano continuamente e non danno pace, ma che è però difficile, quasi impossibile schiacciare", scriveva l'ex direttore di Wired Usa, Chris Anderson, nel 2011. Quattro anni dopo il problema non è stato risolto, i troll continuano a infastidire, gli utenti segnalano il problema ai social network, ma quest'ultimi non riescono a porre soluzione al problema. L'ultimo amministratore ad allargare le braccia di fronte al problema, a guardarsi attorno senza trovare soluzione e ad assumersi la responsabilità per quanto accade è Dick Costolo, Ceo di Twitter, che in una lettera ai dipendenti, pubblicata da theverge.com, si è detto imbarazzato e scoraggiato per l'inconsistenza delle tecniche adottate per combattere i troll, promettendo di studiare un nuovo sistema per eliminarli.
La risposta di Costolo – che da indiscrezioni della Cnn potrebbe essere licenziato – si è resa necessaria dopo le lamentele di diversi dipendenti, in un forum interno alla società, a proposito del caso di Lindy West, un'utente che ha raccontato su This American Life e sul Guardian, la sua storia di soprusi elettronici, di insulti e prese in giro su Twitter, sottolineando come neppure le continue segnalazioni al social network abbiano sortito alcun effetto.
Il problema è serio per il social network che a causa dell'aumento di dello stalking e della diffusa violenza verbale sta allontando un gran numero di utenti, tra i quali anche molti brand importanti e personaggi di spicco della cultura sia social che tradizionale, un target essenziale per poter crescere, che produce e rilancia contenuti elevando la qualità del dibattito e che, soprattutto, richiama investimenti pubblicitari. “Non è un segreto, ne parla tutto il mondo ogni giorno – ha scritto il Costolo in un forum interno all’azienda – perdiamo utenti dopo utenti non occupandoci di queste questioni con cui le persone hanno invece a che fare ogni giorno”.
[**Video_box_2**]Twitter, anche a causa di questo problema, sta attraversando un periodo difficile: gli utenti non aumentano quanto sperava la dirigenza, le inserzioni pubblicitarie non aumentano, gli investitori sono preoccupati. Insomma il social che in un mese dopo la quotazione in Borsa aveva guadagnato il 200 per cento del valore, sembra non funzionare più come un tempo, nonostante le novità – l'accordo con Amazon e le nuove funzionalità – abbiano fatto salire il valore delle azioni del 15 per cento a gennaio 2015. Intanto Twitter sta per firmare un nuovo protocollo di intesa con Google per rendere di nuovo disponibili e rintracciabili i tweet sul più usato motore di ricerca. Non una novità – è un ritorno al periodo 2009-2011 – ma un ritorno di fiamma causato dalla necessità di aumentare il bacino degli utenti.
Il problema principale restano i troll. “Faremo di tutto per far fuori questa gente, affinché quando spara i propri ridicoli attacchi nessuno possa sentirli”, ha detto Costolo, che in questi giorni ha chiesto l'aiuto di due tecnici specializzati nel monitorare e nel creare algoritmi per eliminare le forme di violenza digitale.
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