Una forza un po' superiore
Il Parlamento inglese dice che bisogna colpire più duro lo Stato islamico. La commissione Difesa della Camera dei Comuni inglese ha definito ieri “sconvolgentemente modesto” il ruolo dell’Inghilterra nella guerra contro i terroristi.
La commissione Difesa della Camera dei Comuni inglese ha definito ieri “sconvolgentemente modesto” il ruolo dell’Inghilterra nella guerra contro lo Stato islamico. Il capo della commissione, il deputato conservatore Rory Stewart, ha presentato al Parlamento un report che fiorisce di iperboli preoccupanti: siamo “sorpresi”, dicono i Commons, gli stessi che nel 2013 avevano bocciato a Cameron la missione in Siria, siamo “scioccati” dal fatto che contro la più grave minaccia per la stabilità regionale e la sicurezza internazionale l’Inghilterra stia facendo così poco, e non abbia un piano per fare di più.
Rory Stewart, che ha aiutato ad amministrare il sud dell’Iraq dopo l’invasione del 2003, non è arrivato a chiedere i boots on the ground contro lo Stato islamico, ma vuole un approccio più aggressivo, il dispiegamento delle forze speciali, dei droni, e un aiuto molto più deciso allo sfasciato esercito iracheno, con addestramento, denaro ed equipaggiamento. E’ un modo per dire che se le cose vanno avanti come adesso, anche se la diplomazia occidentale sostiene che l’espansione dello Stato islamico si è arrestata, non vinceremo mai la guerra contro il terrore, e anche se il report inglese limita le sue critiche al ruolo di Londra, la lezione vale per tutti i membri della coalizione: bisogna fare di più. Di recente il ministro degli Esteri britannico ha detto che serviranno due anni, se tutto va bene, per sloggiare i miliziani di Baghdadi, ma la Siria e l’Iraq possono permettersi altri due anni sotto il regno del califfo? E noi?
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