San Valentino da dimenticare
Il romanticismo, l'amore che trionfa, cuoricini, cene fuori e tanti baci, ecco il luogo comune di questa ricorrenza. Ma non sempre va così. Ecco un campionario di storie senza lieto fine, a volte da ridere, da piangere, tutte che smentiscono il cliché della festa degli innamorati.
L'amore, certo. E poi il romanticismo, ovvio, il "tu e io", "io e te", cuoricini, abbracci, romanticherie, cose così. San Valentino è tutto questo, almeno nelle ambizioni di molti, luogo comune, senz'altro, ormai usanza consolidata, fatta di cene fuori, meglio se a lume di candela, fiori e cioccolatini, coccole e baci. E' il così dev'essere, o almeno dovrebbe, poi c'è invece quello che accade che molto spesso da questo si scosta e racconta storie di altro tipo, un po' meno romantiche, comiche a volte, orribili in certi casi. Ci sono altri sanvalentini, per niente da film con Julia Roberts. Un campionario di tutto il peggio che può accadere lo ha raccolto il New York Magazine: 11 storie senza lieto fine, a volte da ridere, da piangere, sempre contro il cliché del "che bello è San Valentino".
Ricordi di scuola, del tempo delle medie, di un foglietto "vuoi uscire con me? Sì, No, barra qui", lui un bel ragazzo, quello sognato per anni, lei una ragazza un po' goffa, la voglia di uscire con lui, il dondolarsi sulla sedia, questa che scivola, la caduta, un dito che rimane incastrato gamba e pavimento, la corsa in infermeria, poi quella verso la fermata dell'autobus, per raggiungerlo, ma lui che se n'era già andato. C'è il liceo, i telegrammi d'amore che arrivavano a tutti tranne che a lei, l'idea di inviarsene uno da sola, così, per bullarsi anche lei con le amiche, qualcosa che va storto, il telegramma che si è perso, le rimostranze al negozio dove aveva spedito, l'imbarazzo di dire che se l'era mandato da solo e l'inserviente che trattiene le risa a stento.
Non solo la scuola, anche il sesso, l'approccio a qualcosa di nuovo. Lei che un pompino non l'aveva mai fatto, che decide di "regalarlo al mio uomo" per San Valentino, la scelta di farlo appena sveglia con lui ancora dormiente, lui che si alza di soprassalto e, sorpreso, le tira un pugno in piena faccia: naso rotto. Oppure lei che incontra un ragazzo a un karaoke, lui che la invita a uscire, "primo appuntamento a San Valentino? Perché no, originale". L'uscita, il freddo, la casa di lui, una maratona di Bones, un bong di erba, intontimento, lui che si denuda, lei che esce di casa. Meglio il freddo, la botta da smaltire da sola, che lui nudo.
C'è poi la cronaca, questa non americana ma nostrana. Esattamente un anno fa, lui incontra lei a gennaio, iniziano una relazione, intensa si da subito. A San Valentino cena fuori, poi da lei nel suo appartamento. Baci, il letto, poi un "sorpresa cara!". Il marito di lei che torna un mese prima dalla missione in Libano, che si ritrova l'altro nudo e inconsapevole, accanto a sua moglie, che va fuori di testa e incendia la casa.
[**Video_box_2**]Infine c'è chi stufa di tutti questi sanvalentini sempre uguali si prende la libertà di starsene da sola e fare quello che vuole, eccedendo per una volta, perché San Valentino sarà anche la giornata dell'amore, "ma celebrare l'amore ad ogni costo è anche una grande rottura di scatole", disse in un intervista a Vice Rihanna.
Sul Foglio di domani per festeggiare "come si deve" San Valentino, ci sarà una raccolta alcune inedite lettere d'amore di Maurizio Milani.
Il Foglio sportivo - in corpore sano