L'Egitto e il suo intervento militare contro lo Stato islamico in Libia

Redazione

C'è un video dell'uccisione di ventuno cristiani egiziani

Domenica lo Stato islamico ha messo su Internet un video che mostra la decapitazione dei 21 ostaggi egiziani copti in Libia. Sette di loro erano stati presi a un posto di blocco mentre viaggiavano l'ultimo giorno dell'anno, gli altri erano stati rapiti una settimana più tardi dai loro alloggi, da una squadra di sequestratori che aveva una lista con i loro nomi e una precisa indicazione sulla loro religione. Tutti erano in Libia per necessità di lavorare.


Un immagine tratta dal video dell'esecuzione dei copti in Libia


Il video è stato pensato il mese scorso e ha due possibili chiavi di lettura. La prima è una dichiarazione di guerra contro i cristiani egiziani, accusati di avere sequestrato nel 2010 una convertita all'islam e di essere oggi dalla parte del governo del presidente Abdel Fattah al Sisi – che ha ordinato una dura campagna di repressione contro i Fratelli musulmani. C'è una seconda chiave: la scelta del posto non è casuale, è la sponda del mar Mediterraneo, guarda verso l'Unione europea e l'Italia in particolare. Il leader dell'esecuzione alla fine del video si volta in direzione del nostro paese e cita la conquista di Roma "come promesso".



[**Video_box_2**]Tre ore dopo la comparsa del video, il presidente egiziano Sisi ha convocato una riunione straordinaria del Consiglio supremo di sicurezza, per preparare una reazione. L'intervento militare dell'Egitto in Libia sembra essere imminente. Tra le opzioni potrebbe esserci quella di un'operazione aerea, simile a quella avviata dall'aeronautica militare giordana in Siria come risposta all'uccisione di un pilota preso in ostaggio a dicembre.

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