“Estremismo violento”, punto e basta
Obama sfiora il grottesco negando l’elemento religioso del terrorismo. dire che al Baghdadi non rappresenta tutto il mondo islamico è una verità di genere self-evident, come da Costituzione americana, ma che un gruppo di tagliagole distorca certi insegnamenti non significa che la radice religiosa non esista.
Alla chiusura del summit sull’“estremismo violento” – senza ulteriori aggettivi – Barack Obama si è rigorosamente attenuto alle regole d’ingaggio verbali della Casa Bianca quando si parla di terrorismo, pardon, di estremismo violento. L’estremismo violento di Obama non ha colore né sapore, non ha bandiera, non ha radici culturali specifiche, figurarsi religiose, l’ha scritto anche John Kerry, novello Manuele Paleologo, sul Wall Street Journal: “Nessuna legittima interpretazione religiosa indica ai suoi aderenti di commettere indicibili atrocità”.
La minaccia di cui parla non ha moventi identificabili secondo pattern precisi, è una nuvola generica che abbraccia tutti i malintenzionati del mondo, ultrà del Feyenoord inclusi. Non solo il terrorismo islamico non esprime una visione islamica del mondo, ma non c’entra nulla con l’islam, i suoi leader passano una mano di vernice coranica su un progetto di potere per reclutare meglio i ragazzi delle periferie rintronati dal vuoto occidentale, ma in realtà non c’è nulla di più anti islamico dello Stato islamico. Ora, dire che al Baghdadi non rappresenta tutto il mondo islamico è una verità di genere self-evident, come da Costituzione americana, ma che un gruppo di tagliagole distorca certi insegnamenti non significa che la radice religiosa non esista. Sostenere che l’islam non ha alcun problema con la violenza significa smentire il musulmano Abdel Fattah al Sisi che alle massime autorità religiose sunnite dice: “Dobbiamo rivoluzionare la nostra religione”. Se la religione non c’entra nulla con il problema, perché rivoluzionarla? Il ragionamento di Obama fa acqua anche da un punto di vista strategico. Perfino il presidente riconosce che nel lungo periodo l’unico modo di fermare l’estremismo violento, senza aggettivi, è quello di identificare le cause, prosciugare le fonti. E quale fonte è l’unica ammissibile nella neolingua di Obama? L’oppressione. C’è un legame “innegabile”, dice, fra oppressione e crescita del terrorismo, tutto il resto è “random”. “Random”, casuale, così ha definito l’attacco al supermercato kosher di Parigi, dove notoriamente musulmani armati vanno in cerca di laici esponenti del vuoto occidentale.
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