Liberalizzatori di tutti i partiti, unitevi!
Approvato dal Consiglio dei ministri, con alcune misure già abbattute dal fuoco amico del Nuovo centrodestra, la battaglia per la trasformazione in legge del ddl Concorrenza si sposta ora in Parlamento. E’ un momento insidioso per il ministro Federica Guidi.
Approvato dal Consiglio dei ministri, con alcune misure già abbattute dal fuoco amico del Nuovo centrodestra, la battaglia per la trasformazione in legge del ddl Concorrenza si sposta ora in Parlamento. E’ un momento insidioso per il ministro Federica Guidi, perché tra i corridoi parlamentari la pressione delle meglio corporazioni italiche è sempre forte. Il ministro dello Sviluppo economico non può confidare troppo sul solo tutoraggio di Matteo Renzi: il premier vuol portare a casa il risultato, ma non si immolerà per nessuna misura specifica. Guidi ha dunque bisogno di alleati tra senatori e deputati per blindare il testo attuale e provare magari ad ampliarne la portata.
Più carne si mette sul fuoco, più sarà difficile togliere quella che c’è già. I cassetti delle commissioni parlamentari sono pieni di proposte di legge auspicabili, che meriterebbero di essere ibridate col testo governativo. In attesa di esaminare il ddl Concorrenza, Massimo Mucchetti ha posto all’ordine del giorno della commissione Industria del Senato una proposta a prima firma Lanzillotta piena di buone misure: maggiore contendibilità nei settori portuale, aeroportuale e ferroviario; libertà di sconto sui libri; semplificazione per l’immissione nel mercato dei farmaci generici; eliminazione dei residui vincoli nella distribuzione di carburante; più concorrenza tra strutture sanitarie convenzionate e non convenzionate. In quella e in altre proposte parlamentari, poi, c’è la grande e irrisolta questione della liberalizzazione del trasporto pubblico locale, che il ddl governativo non tocca. E le professioni, vogliamo parlarne? Liberalizzatori di tutti i partiti, unitevi.
Il Foglio sportivo - in corpore sano