Magistrati, fine dell'immunità
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando spiega al Foglio cosa cambierà per i giudici con la responsabilità civile. Da ieri sera la responsabilità civile dei giudici e magistrati è legge. E' stata approvata alla Camera. E risana una ferita che si era aperta nel 1987, ai tempi del referendum
Da ieri sera la responsabilità civile dei giudici e magistrati è legge. E' stata approvata alla Camera. E risana, come scritto oggi sul Foglio, una ferita che si era aperta nel 1987, ai tempi del referendum. Che cosa cambierà esattamente oggi, con la nuova legge, rispetto alla legge Vassalli? Lo spiega al Foglio il ministro della Giustizia Andrea Orlando, nell'intervista pubblicata due giorni fa da questo giornale
Non c’entra con la separazione dei poteri, c’entra con una questione di giustizia giusta. Fino a oggi, di fronte a una negligenza inescusabile di un magistrato, la parte offesa aveva solo un’opzione: andare al tribunale civile, presentare la propria denuncia e aspettare che la corte d’appello, senza entrare nel merito, dicesse se la denuncia era fondata o no. Risultato: dal 1989 al 2012, su 34 casi di denuncia accettati dalla Corte, le condanne sono state solo cinque. Oggi, con questa riforma, non c’è più filtro: si va al tribunale civile, si presenta la denuncia, il processo va avanti; se la denuncia va a buon fine paga lo stato; se si dimostra che da parte del magistrato c’è stato dolo o negligenza inescusabile, paga in parte il magistrato. Scusate, ma mi sembra una rivoluzione. E a tutti quelli che oggi dicono che qualche magistrato potrebbe essere sanzionato, io dico che è vero, ma è anche vero che da ora in poi ci saranno molti cittadini, ed è la cosa che mi interessa di più, che potranno avere giustizia quando nei loro confronti la giustizia è stata ingiusta, e lo dico senza nessuna compressione dell’indipendenza della magistratura e nessuna concessione o forma di conformismo giudiziario”.
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