Arrestato il sindaco di Ischia per tangenti
Undici persone sono state arrestate dai Carabinieri nell'ambito di un'inchiesta della procura di Napoli sulle opere di metanizzazione nei comuni dell'isola d'Ischia. Tra gli arrestati anche il sindaco di Ischia, Giosi Ferrandino del Partito democratico. Le misure cautelari emesse dal gip di Napoli Amalia Primavera su richiesta della procura partenopea, sono state eseguite dai Carabinieri del Comando per la tutela dell'ambiente, coadiuvati dai Comandi Provinciali Carabinieri di Roma, Napoli, Caserta, Modena, Mantova, Terni e Savona.
Secondo quanto emerso dalle indagini della procura di Napoli, il responsabile delle relazioni istituzionali del gruppo Cpl Concordia (Cooperativa produzione lavoro, società leader nella realizzazione di strutture per il trasporto del gas e per il facility ed energy management) Francesco Simone, con la complicità dei direttivi della società, avrebbe costituito fondi neri mediante l'emissione di fatture per operazioni inesistenti con una società tunisina (Tunita srl) riconducibile allo stesso Simone, utilizzati prevalentemente per pagare delle tangenti a pubblici ufficiali al fine di aggiudicarsi appalti pubblici.
[**Video_box_2**]In particolare, l'appalto di metanizzazione del comune di Ischia e dei comuni di Lacco Ameno e Casamicciola Terme è stato affidato alla Cpl secondo gli investigatori grazie all'interessamento del sindaco di Ischia, Giuseppe Ferrandino detto Giosi, e alla complicità dell'architetto Silvano Arcamone, dirigente dell'Ufficio tecnico di Ischia. In cambio dell'assegnazione della commessa, il primo cittadino avrebbe ottenuto l'assunzione del fratello Massimo quale consulente della Cpl e la stipula fittizia di due convenzioni che prevedevano l'impegno della Cpl Concordia a erogare la somma complessiva di 320mila euro all'albergo di proprietà della sua famiglia.
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