Tensione a Ventimiglia tra migranti e forze dell'ordine
Le forze dell'ordine stanno sgomberando i migranti fermi da qualche giorno sugli scogli dei Balzi Rossi, nella zona di Ponte San Ludovico, a pochi passi dal confine con la Francia. I profughi sono stati fatti salire su un pulman della Croce Rossa.
Le forze dell'ordine, in tenuta antisommossa, stanno sgomberando in particolare i giardinetti davanti agli scogli, a pochi passi dalla frontiera, ancora chiusa per i migranti che da giorni chiedono di poter andare in Francia per poi raggiungere parenti e amici nei paesi del nord Europa. Alcuni profughi cercano di sfuggire alle forze dell'ordine, rifugiandosi di nuovo sugli scogli, dove è ancora presente un gruppo di connazionali che gridano contro l'evacuazione della zona.
Per un'ottantina di migranti quella appena conclusa è stata la terza notte trascorsa ai Balzi Rossi. La tensione aumenta e molti dei profughi si rifiutano di abbandonare l'area. Chi fa resistenza o si butta a terra viene fatto salire a forza sul pullman, altri vengono trascinati di peso dagli agenti.
Sugli scogli dei Balzi Rossi, davanti ai giardini, è rimasto oltre un centinaio di profughi, soprattutto giovani, che, sfuggiti allo sgombero, si rifiutano di allontanarsi e chiedono di poter attraversare il confine. Molti sono esausti e disidratati perché da due giorni sono in sciopero della fame. Sul posto c'è il personale della Croce Rossa, pronto a intervenire in caso di necessità. Un giovane che durante lo sgombero aveva avuto un malore è stato assistito dai volontari. I suoi compagni lo hanno poi accompagnato di nuovo sugli scogli, dove i migranti si sentono probabilmente più al sicuro da eventuali interventi delle forze dell'ordine.
Nella notte intanto, sono arrivati alla stazione di Ventimiglia altri 60 profughi che si aggiungono a quelli, oltre un centinaio, fermi lì da giorni in attesa di poter superare il confine. Ad assisterli ci sono volontari della Croce Rossa e di altre associazioni umanitarie, col sostegno e la solidarietà di molti cittadini che portano cibo, vestiti e giocattoli per i più piccoli.
Per il ministro degli Interni Angelino Alfano "la scena di Ventimiglia è un pugno in faccia all'Europa ed è la prova che i migranti non vengono in Italia per stare in Italia, ma per andare in Europa. E' dalla scena di Ventimiglia che tutti devono trarre insegnamento", ha continuato Alfano parlando da Lussemburgo dove è in corso la riunione dei ministri dell'Interno europei: "Credo che quella scena sia stata un pugno negli occhi a chi non vuol vedere".
"Noi continueremo a fare del nostro meglio, ma contemporaneamente è doveroso, naturale che l'Europa faccia la sua parte" ha dichiarato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, commentando l'altolà del ministro dell'Interno francese, Bernard Cazaneuve, secondo cui in base al Trattato di Dublino, la maggior parte dei richiedenti asilo deve risiedere nel paese Ue di ingresso. . "Se così non sarà, faremo da soli. Questo è il nostro piano B. Siamo un grande paese e questa non sarebbe una sconfitta dell'Italia, ma dell'Europa". Renzi ha stigmatizzato "l'atteggiamento muscolare" che alcuni ministri di paesi esteri stanno avendo. "Se si vuole che l'Europa continui ad essere una comunità di persone come noi l'abbiamo sognata e costruita - ha affermato il presidente del Consiglio - occorre farsi carico di risolvere il problema drammatico di chi dall'Eritrea, attraverso gli scafisti in Libia, cerca rifugio in Europa". Poi Renzi ha aggiunto: "Facile affidare i fenomeni migratori a un tweet o a un post su Facebook. Facile farci campagna elettorale". "Sono questioni che hanno radici profonde, sono disciplinate da accordi come Dublino 2, voluti da governi precedenti i cui componenti oggi dicono cose diverse da quelle che dicevano allora".
[**Video_box_2**]E se l'Italia chiede più Europa, a loro volta le regioni domandano al governo scelte politiche per gestire la crisi umanitaria. Il nuovo governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha ribadito ieri che la situazione a Ventimiglia, con gli immigrati bloccati dalla Francia alla frontiera, è "il frutto di una politica miope" e "la duplice dimostrazione della sottovalutazione che questo governo ha fatto del problema dell'immigrazione e soprattutto dell'aiuto che non arriverà mai dall'Europa". Bisogna "bloccare le partenze sulle coste della Libia", ha aggiunto Toti.
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