Un altro passo verso l'eugenetica di stato

Redazione
La Corte costituzionale ha dichiarato illegittima la norma della legge sulla procreazione assistita che vietava di accedere alla diagnosi preimpianto. In questo modo si introduce la selezione genetica, ovvero la possibilità di scegliere qualefiglio si intenda lasciar vivere e quale invece si può scartare per il rischio che contragga una malattia trasmissibile ereditariamente.

La Corte costituzionale ha dichiarato illegittima la norma della legge sulla procreazione assistita che vietava di accedere alla diagnosi preimpianto. In questo modo si introduce la selezione genetica, ovvero la possibilità di scegliere quale figlio si intenda lasciar vivere e quale invece si può scartare per il rischio che contragga una malattia trasmissibile ereditariamente.

 

Nel merito, si tratta di una decisione che suscita orrore in chi mantiene il rispetto dovuto all’unicità della vita umana. Nel metodo, rappresenta l’ennesima violazione del principio fondamentale della Costituzione, quello della sovranità popolare. Quella norma, così come quella che vietava la fecondazione eterologa, era stata sottoposta a referendum popolare, ma l’abolizione richiesta dai proponenti non era stata approvata dalla necessaria maggioranza degli aventi diritto al voto. Le successive sentenze della Consulta, però, hanno capovolto quel verdetto, affermando il principio della prevalenza del parere della magistratura costituzionale sul pronunciamento popolare – oltre che sulle decisioni del Parlamento. Quali diritti costituzionali sarebbero violati dalla proibizione della selezione genetica non è dato capire, e c’è da dubitare che il nodo sarà sciolto in modo convincente dalle motivazioni della sentenza.

 

[**Video_box_2**]L’eugenetica è un’ideologia terribile, che nasce dalla convinzione del diritto a preservare la sanità della razza. La sua applicazione ha dato origine a terribili crimini, non solo nella Germania nazista ma persino nelle democrazie scandinave. Introdurre questa pratica, seppure in situazioni specifiche, è l’apertura di una deriva che presenta un alto grado di pericolosità, perché afferma l’esistenza e la legittimità di condizioni che permettono di violare il principio di inviolabilità della vita della persona,  che è invece un valore assoluto, base di tutti gli altri diritti.