Il manifesto della compagnia di supermercati Lidl

Europa, vai al supermercato

Redazione
Lidl lancia una promozione sui prodotti provenienti da Israele. Nel continente che boicotta le aziende che producono negli insediamenti un’operazione di marketing diventa una notizia: nonostante il clima di attacco verso lo stato ebraico, c’è chi non si lascia intimidire. Istituzioni e aziende europee prendano appunti.

Nelle città francesi è apparso un manifesto in cui accanto al logo dei supermercati Lidl si vedono due mani che si stringono e una bandiera israeliana, Sotto c’è la scritta “Lidl aime Israel” e alcune fotografie di prodotti israeliani messi in vendita nei vari magazzini Lidl nel corso di un periodo di promozione. Non è un manifesto politico, almeno non ha questa intenzione. E’ soltanto la pubblicità di una merce che viene offerta al pubblico, in questa occasione con provenienza israeliana come, in altre occasioni, proveniva da altri paesi del mondo.

 

E’ proprio l’assoluta normalità, la banalità del messaggio ad assumere un significato forse involontariamente politico. Israele viene trattato come tutti gli altri paesi, i suoi prodotti vengono promossi in una qualsiasi campagna commerciale, senza tener conto delle fanfaluche discriminatorie che sono state messe in atto persino dalle autorità europee.


 
In una fase in cui l’antisemitismo e l’antisionismo sono diventati stendardi sventolati non solo dal fanatismo islamista ma anche dall’establishment accademico europeo, l’iniziativa di Lidl è proprio quel che serve. Il fatto che una normalissima promozione commerciale diventi una notizia nasce dal contrasto con il clima intimidatorio diffuso, quello che ha indotto un rabbino di Marsiglia a invitare gli ebrei a non “farsi riconoscere” indossando la kippah tradizionale.


 
Lidl, azienda che si è fatta le ossa con discount rivolti soprattutto agli immigrati in Germania, ha poi migliorato la qualità della sua offerta e si caratterizza ora anche per campagne che tendono a sottolineare la vasta gamma di prodotti dei diversi paesi che è in grado di offrire alla clientela. Si tratta di una strategia commerciale alla quale è sottesa una visione semplice me efficace di amicizia e di comprensione a livello popolare. Il fatto che non abbia voluto escludere Israele da questo panorama, nonostante il clima che si è creato, è segno di una forte responsabilità e anche di un certo coraggio. Così un messaggio semplice di amicizia viene diffuso nelle strade. C’è da sperare che anche le catene dei supermercati italiani prima o poi trovino il modo per esprimere la stessa forma semplice ma efficace di lotta contro la discriminazione anti israeliana.

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