La minacciosa inchiesta segreta di Ilda

Redazione
Il Comitato milanese antimafia guidato da Nando Dalla Chiesa (che due giorni fa sul Fatto inneggiava a quant’è in salute l’Antimafia) avrebbe segnalato irregolarità – filone appalti-’ndrangheta-Expo.

Il Comitato milanese antimafia guidato da Nando Dalla Chiesa (che due giorni fa sul Fatto inneggiava a quant’è in salute l’Antimafia) avrebbe segnalato irregolarità – filone appalti-’ndrangheta-Expo: dunque grane sulla capoccia del candidato renziano alle primarie, Beppe Sala – alla Direzione distrettuale antimafia milanese, retta da Ilda Boccassini. Un fascicolo, dunque, deve esistere. Aperto, come lascia intendere Gianni Barbacetto sul Fatto di ieri. Solo che l’inchiesta è “segreta”, ci dicono. Dunque, secondo la regola aurea dei segnali che rimbalzano dalle procure ai giornali e viceversa, è ancor più minacciosa. Perché le altre relazioni del comitato di salute pubblica di Dalla Chiesa sono note, quella invece relativa all’Expo è, minacciosamente, segretata.

 

Silente da un po’, diciamo da dopo i rovesci del caso Ruby, Boccassini è tornata alle cronache per avere detto di recente, all’inaugurazione della mostra fotografica “Gli invisibili, ammazzati dalla mafia e dall’indifferenza” al Palazzo di giustizia di Milano, che “il cratere lasciato dall’esplosione di Capaci doveva rimanere” e averlo chiuso “è stata la prima rimozione voluta dal nostro paese”. Boccassini rimane silenziosa, per ora, sul presunto fascicolo degli appalti Expo in odore di mafia. Ma si incarica il Fatto di far sapere che forse l’inchiesta c’è, e se riguardasse davvero l’ad Sala finirebbe per riguardare, almeno in effigie, anche il Matteo Renzi che durante Expo ringraziava la procura di Milano per la “sensibilità istituzionale”. E la “sensibilità istituzionale” di Boccassini, si chiede Barbacetto, come sarà? E l’inchiesta ’ndranghjeta cantieri, dov’è? Inchiesta avvisata è mezza avviata.

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