La polizia interviene a Parigi contro i tassisti in manifestazione

La rivolta dei tassisti contro Uber a Parigi e in Italia

Redazione
Oltre un migliaio di persone sono scese in strada per manifestare contro la multinazionale americana. A Parigi la polizia interviene con gas lacrimogeni. Il segretario dell'Unione nazionale consumatori: "Vogliono difendere i privilegi della casta".

Almeno 20 arresti questa mattina in Francia durante la mobilitazione dei tassisti indetta contro le auto a noleggio con conducente e contro Uber. Secondo la prefettura, circa 1.200 tassisti hanno bloccato le strade intorno ai due aeroporti di Parigi, Roissy e Orly, e nei pressi di Porte Maillot, nel versante nord della città.

 

Qui la polizia ha sparato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti che hanno incendiato pneumatici in mezzo alla strada. Circa 20 persone sono state arrestate nel corso della mattinata, la maggior parte delle quali durante il blocco del périphérique, l'anello stradale che circonda Parigi. A Orly un manifestante è stato ferito a una gamba dopo essere stato investito da un bus navetta che tentava di forzare il blocco. Lo sciopero, iniziato alle 6 del mattino, ha coinciso con la protesta dei controllori del traffico aereo e con l'astensione dal lavoro indetta dai sindacati dei dipendenti pubblici contro il regime di austerità dal luglio 2010. In agitazione anche gli insegnanti contro la riforma della scuola.

 

La mobilitazione degli uomini radar, anch'essi contro il congelamento degli stipendi e il deterioramento delle condizioni di lavoro, ha spinto le autorità dell'aviazione civile a chiedere alle compagnie aeree di annullare preventivamente il 20 per cento dei voli. Nelle scuole, le prime cifre parlano di un terzo degli insegnanti in sciopero, mentre il ministero cita un'adesione pari al 13 per cento.

 

I tassisti stanno manifestando anche in alcune città italiane, come Roma e Firenze. Hanno aderito all'iniziativa i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Federtaxi Cisal e Ati. La contestazione prende di mira quello che definiscono "abusivismo" nel settore, Uber e contro alcuni emendamenti presentati oggi in commissione al Senato. Massimiliano Dona, segretario dell'Unione nazionale consumatori, ha spiegato in un comunicato che "non è accettabile che i tassisti blocchino ogni tentativo del legislatore di aggiornare una legge antidiluviana che non prevede la sharing economy e l'utilizzo di piattaforme digitali come Uber e che costringe chi svolge il servizio di noleggio con conducente a dover rientrare in rimessa dopo ogni singolo servizio, con evidenti aumenti dei costi per i consumatori".

 

[**Video_box_2**]"Invitiamo i politici a perseguire l'interesse nazionale e a non farsi condizionare dalle piazze", continua Dona. "L'agenda politica non può essere dettata da chi vuole difendere i propri privilegi di casta. Chiediamo, quindi, al legislatore di accogliere tutte le proposte avanzate dall'autorità dei trasporti".

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