Solidarietà a Ostellino, condannato per il caso Ruby
Pubblichiamo la lettera aperta che Lsblog ha scritto in solidarietà con Piero Ostellino, condannato in primo grado a pagare 140 mila euro per aver sostenuto che la sentenza che condannava Berlusconi per il caso Ruby fosse dettata da un'animosità politica contro di lui.
«Una norma che costringe chi critica la condotta di un pubblico ufficiale a garantire la verità di tutte le sue affermazioni di fatto – e a farlo sotto pena di un giudizio di diffamazione virtualmente illimitato nel suo ammontare – equivale ad una corrispondente ‘autocensura’. Tale norma di conseguenza attenua quando non annulla la varietà delle libere opinioni nel dibattito pubblico. Le garanzie costituzionali necessariamente comportano un precetto di diritto federale che vieta ad un pubblico ufficiale di richiedere i danni per un'affermazione diffamatoria eventualmente falsa relativa alla sua condotta a meno che non si dimostri che la stessa fu fatta con una effettiva intenzione dolosa, cioè con la consapevolezza della sua falsità o con irresponsabile indifferenza riguardo alla falsità o meno della stessa (Corte Suprema U.S.A nella causa New York Times vs Sullivan 1964)» .
Con la speranza che questo fondamentale principio di civiltà giuridica trovi applicazione anche nel nostro Paese e che pertanto la diffamazione a mezzo stampa sia perseguibile in sede civile e penale solo in caso di effettivo intento lesivo, cioè tecnicamente solot in caso di un dolo specifico la cui prova va fornita dal presunto diffamato, i sottoscritti esprimono a Piero Ostellino, grande Maestro del giornalismo italiano, la loro solidarietà in merito alla vicenda giudiziaria che lo ha ingiustamente coinvolto e che riguarda la inviolabile libertà di espressione garantita dall'art. 21 della Costituzione: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione".
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