Non solo Sala e Parisi. Di che cosa parlano i media quando parlano di amministrative
Oltre 3000 articoli e 90 ore in radio tv dedicate alle amministrative 2016. E’ questo lo spazio che i media italiani hanno riservato in quest’ultimo mese alle elezioni di giugno. Ed è quanto emerge dallo studio effettuato da L’Eco della Stampa, il più importante operatore italiano nell'industria del media intelligence, che ha analizzato gli articoli pubblicati sulle principali testate stampa e web e i servizi andati in onda su radio tv dal 1 al 22 maggio.
Gli articoli sono stati studiati utilizzando diversi parametri, per ciascuno dei quali è stata redatta una classifica. Innanzitutto, si è voluto indagare quali fossero i temi più discussi dai media italiani relativi alle amministrative. Ne è risultato che l’argomento più gettonato è oggi quello più caldo e che più desta preoccupazioni a livello mondiale, ossia l’ambito della sicurezza, della legalità e del terrorismo, presente in ben 359 pezzi. Questo dato testimonia la volontà dei candidati sindaco di rassicurare gli elettori e di porre le basi su un tema che tocca da vicino l’intera comunità e dove quindi è più facile trovare consenso. Con un leggero scarto, cultura, arte, turismo e spettacoli si collocano al secondo posto della classifica. Anche quest’ambito costituisce un fertile terreno di propaganda politica, in quanto la valorizzazione dei beni culturali del paese gioca un ruolo fondamentale sotto il profilo sociale ed economico. Garantire maggior sicurezza e controlli e promuovere il patrimonio artistico italiano sono dunque comunemente percepite come priorità. Seguono temi la cui urgenza è sentita dalla comunità come meno impellente, ma che sono comunque d’importanza strategica per il futuro delle città e dell’Italia: la mobilità, legata al traffico, alle pedonalizzazioni, alle piste ciclabili e alle ZTL, l’ambiente, e l’istruzione dall’asilo nido all’università. Sorprende che l’immigrazione occupi solo il sesto posto e che il numero di articoli in cui è citata sia in netta minoranza rispetto al tema della sicurezza. Il fatto che le questioni legate ad immigrazione e trasparenza raggiungano posizioni basse nella classifica può essere letto come sintomo di prudenza da parte dei candidati sindaco, trattandosi di argomenti molto delicati e su cui è facile scivolare.
Scendendo più nello specifico, L’Eco della Stampa ha analizzato anche le categorie sociali più citate all’interno dei pezzi relativi alle amministrative. Quella a cui è dedicato più spazio è costituita dagli imprenditori, probabilmente percepiti come componente fondamentale e strategica nel sistema economico. Seguono a breve distanza i giovani, una categoria a cui si sta dedicando sempre maggior attenzione, a cominciare da riforme come quella della scuola e del Jobs Act. Questo dato potrebbe inoltre essere una testimonianza della volontà di avvicinare i giovani alla politica in un periodo di generale sfiducia verso le istituzioni pubbliche. Gli immigrati, collocati in terza posizione, sono citati 191 volte, esattamente lo stesso numero di articoli dedicati al tema dell’immigrazione. Al quarto posto si trova la categoria LGBT, citata soprattutto in riferimento all’infuocato dibattito sulle unioni civili. Le mamme, e dunque anche le questioni che legano la maternità e il lavoro, costituiscono un argomento relativamente poco trattato, nonostante l’attuale dibattito sulle quote rose e la parità dei sessi. Non è invece una novità che la categoria anziani sia in fondo alla classifica, benché costituisca la fetta più grande della popolazione italiana e quindi degli aventi diritto al voto, e che i disabili occupino l’ultima posizione. Lascia un po’ più perplessi la scarsa rilevanza data alla disoccupazione, visto il momento di particolare fragilità economica e i recenti tentativi di incentivare la produttività e le assunzioni.
Per quanto riguarda le citazioni dei candidati sindaco a Milano, è confermato che il vero duello si gioca tra Giuseppe Sala e Stefano Parisi. Il primo candidato però si aggiudica una maggior visibilità, staccando di un centinaio di pezzi l’avversario (775 Sala e 658 Parisi). Tutti gli altri candidati sono nettamente in svantaggio e la distanza dai primi due abissale. A Roma invece sono i primi cinque candidati a spartirsi equamente gli spazi mediatici: Alfio Marchini (890) risulta in testa ma seguono a breve distanza Giorgia Meloni (852) e Roberto Giachetti (844). Non troppo lontani anche Virginia Raggi (789) e Stefano Fassina (658), ma da Mario Adinolfi in poi lo stacco si fa decisamente più marcato.
Infine, quali sono state le parole più citate dai media italiani relativamente alle elezioni? Il primo posto se lo aggiudica il termine “referendum”, che ha dominato il dibattito politico in riferimento alla consultazione popolare di ottobre sulla Costituzione. Sulla stampa spiccano in maniera molto evidente il nome di Matteo Renzi, il PD e il ricorso al Consiglio di Stato da parte delle liste escluse dalle candidature, mentre radio e tv danno ampio spazio in aggiunta anche alle unioni civili.
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