@infoAtac, le elezioni, e noi. Non sai se parti, se arrivi, ma almeno condividi
“Le partenze possono subire variazioni di orario causa ritardi (Traffico o esigenze di servizio)”. “Se ci dici a quale fermata ti trovi ti diamo info”. “Metro B forti ritardi”. “Linee 170-492-628-715-715-780-781-916 forti ritardi”. “Linee H-30-40-44-46-51-60-62-63-64-70-80-81-83-87-117-160 forti ritardi”. E poi: “Vettura in arrivo”. “Vettura in arrivo”. “Vettura in arrivo”. E chissà se mai è arrivata, poi, la vettura, perché gli inconvenienti a Roma sono sempre in agguato e sempre può capitare un incidente, un guasto tecnico, un’interruzione elettrica, una macchina che blocca il passaggio, un furto di rame, una gara ciclistica, una rievocazione storica, un’esigenza di servizio – Dio solo sa quale, oltre a quella di trasportare i poveri passeggeri.
Per capire lo stato confusionale in cui versa la Capitale e la sua mobilità, non c’è nulla di meglio e di più eloquente che collegarsi (provarci, almeno) ai social media dell’Atac. E, a farlo a una settimana dalle elezioni amministrative e un giorno prima dell’ennesimo sciopero dei mezzi pubblici – previsto per domani dalle 8 e 30 alle 12 e 30 – si capisce perché nessuno dei candidati alla poltrona di sindaco abbia granché voglia di parlare di Atac. In particolare, il profilo Twitter della municipalizzata si presta a riflessioni ficcanti. O anche desolanti. “Il canale ufficiale delle notizie in tempo reale sulla rete e sui servizi di Atac”, @infoAtac, ha all’attivo ben 159 mila follower, centocinquantanovemila cittadini che usano il social network per avere informazioni sul proprio disagio quotidiano, e tutti sono gestiti dal social media manager di Atac, Gianluca Naso.
E certo, serve una buona dose di autoironia per smaltire la pletora di menzioni insultanti – e per mettere “mi piace” perfino a chi risponde come @inokkupato: “Io nel frattempo mi sono avviato a piedi… Se lo vedo vi faccio sapere, per sicurezza” dopo aver chiesto notizie su un bus fantasma. Il fatto è che @infoAtac sempre più spesso sveste i panni del servizio pubblico e sembra invece posseduto dal talismano della maga della televisione Famoso Iole, quella del “sento una forza dentro che neanch’io so come”: “Vettura in arrivo, neanch’io so come”. Cercando in giro su Twitter, non c’è altra azienda di trasporti pubblici di capitali europee che faccia il lavoraccio cui è costretto @InfoAtac: prevedere l’imprevedibile. Per esempio il 29 maggio 2016 alle otto e mezzo scrive che c’è un’auto in sosta irregolare in via Monte Brianzo, e che ben cinque – non una, cinque – linee sono in ritardo. E un utente risponde avocando l’intervento dei vigili. E allora ecco l’istinto moralizzatore, tre ore dopo: “L’auto è stata rimossa dagli agenti della polizia Roma Capitale. Maggiore civiltà sarebbe gradita”. Aiutateci ad aiutarvi. Quando un utente lamenta il ritardo di due linee (“Anticipo di week-end estivo? Solita cialtronaggine?”) @InfoAtac perde d’autoironia, e risponde con un “ti invitiamo a moderare i termini”, offrendo lo stesso di buon grado l’aiuto necessario per ovviare al problema dei ritardi. Non è un caso, poi, se gli unici messaggi in lingua inglese pubblicati sono quelli di “inizio servizio” e “fine servizio” online, perché vallo a spiegare in inglese che “non possiamo fare previsioni” (riferito sia al servizio garantito durante lo sciopero, sia ai tempi di riapertura della metro dopo il guasto di sabato scorso, sia, in generale, al futuro di Roma).
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