Il sì di Benigni al referendum costituzionale e lo scontro Germania-Turchia sul genocidio armeno. Le notizie del giorno in breve
Mattarella alla celebrazione del 2 giugno: “Festa di tutti”. Il capo dello stato, Sergio Mattarella, ha partecipato con tutti i rappresentanti delle istituzioni – tra cui il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il presidente del Senato, Piero Grasso, e quello della Camera, Laura Boldrini – alla tradizionale parata delle forze armate ai Fori imperiali, a Roma, per il settantesimo anniversario della nascita della Repubblica italiana.
In un’intervista al Corriere della Sera, Mattarella ha dichiarato che “l’Italia è molto migliore di come noi stessi, a volte, la dipingiamo”.
“Non siate attaccati al denaro”, è il monito che Papa Bergoglio ha rivolto ai sacerdoti nella basilica romana di San Paolo Fuori le Mura, spiegando che il denaro “ci fa perdere la ricchezza della misericordia”. Il Papa ha anche invitato gli ecclesiastici a non essere troppo severi nel sacramento delle confessioni: “Non bastonate i penitenti”.
Benigni: “Sì alla riforma costituzionale”. Roberto Benigni ha annunciato, in un’intervista a Repubblica, il suo voto favorevole al referendum del prossimo ottobre, perché “si ottengono obiettivi che aspettiamo da decenni, come quello di superare il bicameralismo perfetto”. L’artista ha comunque detto di rispettare “le ragioni di coloro che scelgono il no”.
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha detto che in caso di vittoria del “no” al referendum, il suo partito è “disponibile” a sostenere un governo di unità nazionale di fronte all’“emergenza” costituita dalla riforma della legge elettorale.
Venerdì scatta il “tax freedom day”. Secondo i calcoli della Cgia di Mestre, fino a venerdì i contribuenti italiani hanno lavorato per poter onorare tutte le scadenze fiscali presenti durante l’anno. Dal 3 giugno, dopo 154 giorni di lavoro, i contribuenti inizieranno a guadagnare per sé e le proprie famiglie.
Borsa di Milano. FtseMib -0,24 per cento. Differenziale tra Btp e Bund a 135. L’euro chiude in calo a 1,11 sul dollaro.
Berlino riconosce il genocidio armeno, Ankara ritira l'ambasciatore. Il Bundestag ha votato quasi all’unanimità il riconoscimento del “genocidio” per l’uccisione di 1,5 milioni di armeni da parte dei turchi ottomani nel 1915. Ankara, che già negli scorsi giorni aveva fatto sapere che ci sarebbero stati “danni” ai rapporti tra Germania e Turchia, ha ritirato il suo ambasciatore a Berlino. La cancelliera Angela Merkel non era presente in Aula durante il voto.
“Catastrofe naturale” in Francia, chiuso il Louvre per il maltempo. Giovedì il governo ha deciso lo stato di emergenza per catastrofi naturali e ha evacuato molte zone a rischio. La Senna ha oltrepassato la soglia di pericolo, venerdì il Louvre resterà chiuso per permettere i trasferimenti delle opere.
Il premier Valls ha detto che non tornerà indietro sulla riforma del lavoro che ha innescato la dura reazione dei sindacati e scioperi da una decina di giorni. Secondo il barometro di popolarità del Figaro, il premier è al suo livello più basso.
La Bce lascia invariati i tassi di interesse. “I tassi resteranno ai livelli attuali o più bassi per lungo tempo”, ha detto Mario Draghi, confermando il quantitative easing continuerà fino al marzo del 2017 “o oltre se necessario”. La Bce ha alzato le previsioni di crescita del 2016 (1,6 per cento), ma ha rivisto al ribasso quella del 2018 (1,7).
Identificato l’assassino dell’Ucla. Si chiama Mainak Sarker, ha ucciso un professore dell’Università della California dopo averlo minacciato sui social a lungo. E’ stata ritrovata una “kill list” in cui c’era il nome del professore ucciso e anche quello di una professoressa ritrovata morta in Minnesota. Dopo l’uccisione, Sarkar si è tolto la vita.
Prince è morto di overdose. Un agente vicino alle indagini sulla morte del cantante ha detto che è stata confermata la pista dell’overdose da oppiacei.
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