Fabio Fazio e Bruno Vespa (foto LaPresse)

Nove colonne

Vespa mon amour

Redazione
Tutti con il libro del maestro di Porta a Porta, tra interviste in streaming e consegne door to door

    Non solo Fabio Fazio, tutti dicono I love you a Bruno Vespa. L’ultimo libro del maestro di Porta a Porta è dappertutto, non c’è giornale che non abbia dato un’anticipazione, ogni trasmissione si adopera nella promozione ma l’apparizione di Vespa a Che tempo che fa mette in agitazione i campioni del renzismo: Bruno, I love you!

     

    Non solo Fabio Fazio, anche all’Erba del Vicino. Joe Servegnini, da par suo, rilancia e morde il freno per avere subito in onda la sua trasmissione e così dare spazio a Bruno Vespa per presentare al meglio il suo “C’eravamo tanto amati, una storia del costume italiano”, edito da Mondadori. Non pago, Servegnini, temendo la spietata concorrenza di Fazio che già medita di dare Vespa come “materia vivente” nel suo “Rischiatutto”, s’adopera per uno spot di pronto accomodo.

     

    Non solo Fabio Fazio, anche l’Erba del Vicino. Sempre fulminante il fulmineo Joe. Una telecamera lo segue in una sua passeggiata mattutina in un parco londinese. Una pioggerellina gli bucherella la frezza bianca e la frangetta da suora laica. Indossa il regolamentare impermeabile bianco da maniaco dello stile british quando, ecco, lo apre a favore di telecamera e – oplà – la sorpresa. In un lesto colpo d’anca mostra una copia fresca di stampa del “C’eravamo tanto amati”.

     

    Non solo Fazio, tutti dicono I love you a Vespa. Joe, oltre ai canali della tivù pubblica, impegna quelli del “Corriere”. In via Solferino, infatti, organizza la diretta per un’intervista diffusa in streaming con Bruno Vespa, quindi occupa la rassegna stampa digitale rilanciando le anticipazioni date in tutto il mondo, infine organizza un Door to Door in London per convincere i londinesi a un semplice baratto.

     

    Non solo Fazio, tutti dicono I love you a Vespa. L’idea di Servegnini è formidabile. Propone a ogni singolo suddito di Sua Maestà Britannica di disconoscere il voto dato a favore della Brexit e ricevere in cambio una copia del “C’eravamo tanto amati”. Il tutto con l’escamotage dell’impermeabile. E il tutto ripetuto porta a porta, seguendo il tracciato della metropolitana di Londra, tanto per cominciare, dopo di che Joe se ne torna al “Corriere della Sera” per addestrare tutti i pappagallini lasciati in libero volo in redazione (giammai in gabbia, tanto meno sul trespolo).

     

    Non solo Fazio, tutti dicono I love you a Vespa. Ogni volatile dotato di favella, sotto la sapiente cura di Joe, riesce nel sorprendente prodigio di ripetere a memoria tutte le pagine di “C’eravamo tanto amati”. La linea editoriale del quotidiano diretto da Luciano Fontana beneficia delle meraviglie del mondo animale, così sensibile in tema di storia del costume italiano.

     

    Non solo Fazio, tutti dicono I love you a Vespa. Ma ecco che anche l’asino di Zio Tobia ia-ia-oh – foderato con una bandiera inglese, invece che americana – viene mobilitato da Servegnini per portare copie del libro di Vespa anche presso gli infedeli: qui al Foglio, per esempio, dove non è ancora uscito manco una recensione!

     

    Non solo Fazio, tutti dicono I love you a Vespa. Il giornalismo renziano ortodosso e accettato di rito scozzese trova però il suo più formidabile campione in Gianni & Riotto detto Johnny. L’editorialista de La Stampa, roso d’invidia per il sempre più solerte Joe, fa un punto d’onore nel cercare di dare il meglio nella promozione del libro strenna di Vespa e se Servegnini pesta l’acqua nel mortaio british, lui va oltreoceano.

     

    Non solo Fazio, tutti dicono i love you a Vespa. Forte delle sue entrature alla Columbia University, Johnny organizza intanto una prima presentazione per poi accompagnare Vespa a Detroit e a Broccolino dove Riotto, grazie agli amici degli amici, può far vestire lo skyline di Nuova York con la scritta: “Tutti dicono I love you a dear Bruno”.

     

    Non solo Fazio, tutti dicono I love you a Vespa. Di tutto e di più fanno Joe e Johnny per promuovere “C’eravamo tanto amati”, al punto di dirsi innamorati del grandissimo Bruno Vespa che però, buongustaio qual è, per la sua trasmissione, col cavolo che invita loro. Chiama ospite uno e solo uno, il più bravo, il più formidabile, l’unico e inarrivabile: Marcel, ovvero, Marcello Sorgi. E Riotto, dunque, ancora una volta, patate.