Gli ex 5 stelle in Liguria sono passati dal "Buonsenso" al "Nonsenso"
Alice Salvatore sostiene di essere un'attivista grillina dalla nascita, e si candida contro il MoVimento, a differenza dei candidati del MoVimento, che non rappresentano più il MoVimento. Chiaro, no?
Common sense is not so common, diceva quello. Parafrasando si può arguire che neanche il buon senso dev’essere così buono,
almeno stando ai sondaggi sulle prossime regionali: un’indagine Ipsos sulla Liguria rivela non solo che la candidata della lista Buonsenso, Alice Salvatore, si fermerebbe a un misero 2,5%, ma addirittura che la lista di per sé prenderebbe meno voti di lei, fermandosi al 2,2%. Significa che in Liguria c’è gente che ritiene più affidabile il nome di Alice Salvatore – ex 5 Stelle, autocandidatasi in polemica con l’alleanza col Pd – rispetto al generico buon senso, attaccato o staccato, cui guarda con sospetto. Va anche considerato che la strategia della Salvatore può aver contribuito a questo scollamento. Scalzata da Sansa nella corsa per la presidenza, la Salvatore ha incardinato nel Buonsenso una riproduzione del programma fondante dei 5 Stelle – acqua pubblica, piccole e medie imprese, ambiente, mobilità sostenibile e scuola pubblica, qualsiasi cosa significhi – accusando i 5 Stelle di essere ormai uno stemma senza niente sotto. Non solo: sul sito autobiografico la Salvatore rivendica di essere attivista del MoVimento dal 1982, un record se si pensa che il MoVimento è stato fondato nel 2009.
Alice Salvatore è attivista 5 Stelle dalla nascita – anche se altrove indica l’inizio della militanza in “una giornata di quelle tutto sole e mare nella nostra Liguria, avrò avuto sei anni” – e trentott’anni dopo sostiene di essere rimasta l’unica vera attivista del MoVimento, anche se si candida contro il MoVimento, a differenza dei candidati del MoVimento, che non rappresentano più il MoVimento. Chiaro, no? Per questo l’elettorato dev’essere rimasto spiazzato; forse sarebbe stato meglio battezzare la nuova lista “il Nonsenso”.
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