Trulli - foto via Getty Images

Bandiera Bianca

Il Sud Italia in poche (e abusate) parole: bellissimo, ma non ci vivrei

Antonio Gurrado

Su Rai Radio1 un programma che parlava di cervelli in fuga mi ha fatto capire come il Mezzogiorno sia oltre il principio di non contraddizione: un posto bellissimo in cui vale decisamente la pena di restare, ma da cui è comunque meglio andarsene

Mentre ero in macchina e mi districavo dal consueto complotto ai miei danni da parte di gente che non sa guidare, su Radio1 qualcuno del quale non ho colto il nome ha sancito: "Il sud è bellissimo". Verità incontestabile, subito suffragata – era una trasmissione sulla questione meridionale e sui cervelli in fuga – dall’elenco delle numerosissime attrattive naturali, climatiche, gastronomiche, architettoniche a disposizione di chi decide di restare. A quel punto il conduttore è intervenuto per chiedere se fosse vero che molti meridionali, forti di una solida carriera al nord, avessero poi deciso di lasciare tutto per tornare a coltivare la terra al paese loro. E l’opinionista si è affrettato a confermare: "Sì, tantissimi!"; aggiungendo subito dopo, come in preda a un tacito rimorso di coscienza: "Però sono comunque pochi". Ne ho dedotto che, se sono tantissimi ma comunque pochi, allora il sud deve trovarsi oltre i confini del principio di non contraddizione: un posto bellissimo in cui vale decisamente la pena di restare, ma da cui è comunque meglio andarsene.

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