Anche il governo inglese dice no al trasferimento di Charlie Gard
Il ministro degli Esteri Boris Johnson ad Alfano: “Grazie per l'offerta dal Bambino Gesù ma ragioni legali ci impediscono di accoglierla”
Anche il ministro degli Esteri inglese Boris Johnson dice no al trasferimento del piccolo Charlie Gard in Italia. Ieri era stato l'ospedale pediatrico Bambino Gesù a spiegare che, nonostante i contatti con i genitori del bambino di 10 mesi affetto da una rara malattia genetica, lo staff dell'ospedale londinese dove Charlie è attualmente ricoverato aveva detto di non poter autorizzare il trasferimento per motivi legali.
Oggi la stessa risposta è arrivata da Johnson che ha affrontato l'argomento parlando al telefono con il suo omologo italiano Angelino Alfano. “Alfano ha colto l'occasione per sollevare il caso del piccolo Charlie Gard e ribadire l'offerta dell'ospedale
italiano Bambino Gesù di accoglierlo - si legge in una nota della Farnesina -. Il ministro Boris Johnson ha espresso gratitudine ed apprezzamento per l'offerta italiana ma ha spiegato che ragioni legali impediscono alla Gran Bretagna di accoglierla”.
Intanto continuano ad arrivare messaggi di sostegno per il piccolo. Tra questi anche quello della cantante Cher: “Mandatelo da noi. Le istituzioni non hanno il diritto di spegnere la vita di un bambino amato. Se gli Usa possono salvare il prezioso Charlie Gard, mandatecelo”.
INSTITUTIONS HAVE NO RIGHT 2FLIP SWITCH ON BELOVED .IFCAN SAVE PRECIOUS CHARLIE GARD…SEND HIM 2 US‼️
— Cher (@cher) 3 luglio 2017
WE LIFT OURBESIDE THE‘N DOOR