Il piccolo Alfie Evans condannato a morte. Il Papa: “Ascoltare la sofferenza dei genitori”

Redazione

Il bambino di 22 mesi è affetto da una grave malattia neurodegenerativa. Domani potrebbero staccarlo dalle macchine che lo tengono in vita. Il Pontefice twitta: “Spero venga fatto tutto il necessario per continuare ad accompagnarlo con compassione”

Lo aveva già fatto per il piccolo Charlie Gard il bambino inglese che, dopo una lunga battaglia legale, nonostante la contrarietà dei genitori, era stato staccato dalle macchine che lo tenevano in vita. Ora, a distanza di 9 mesi, Papa Francesco torna a parlare di una vicenda simile. Il 20 febbraio scorso una sentenza dell’Alta corte di giustizia di Londra ha stabilito che debbano essere sospese la ventilazione e la nutrizione per Alfie Evans.

 

Alfie è un bambino di 22 mesi affetto da una grave malattia neurodegenerativa. I suoi genitori si sono battuti e continuano a battersi per cercare di salvarlo. Ma a meno di sorprese domani, 6 aprile, i medici eseguiranno quella che per molti è una vera e propria esecuzione. 

 

Ieri sera Papa Francesco ha twittato: “È la mia sincera speranza che possa essere fatto tutto il necessario per continuare ad accompagnare con compassione il piccolo Alfie Evans e che la profonda sofferenza dei suoi genitori possa essere ascoltata. Prego per Alfie, per la sua famiglia e per tutte le persone coinvolte”.

 

 

Anche in questa vicenda, come in quella di Charlie e di mille altre persone malate che in questi anni sono diventate, loro malgrado, “casi di cronaca”, la domanda è sempre la stessa: quando una vita può essere considerata “inutile” o non degna di essere vissuta? Di seguito un articolo di Luca Del Pozzo apparso sul Foglio del 14 marzo che racconta la vicenda del piccolo Alfie Evans proprio partendo da questa domanda.  

 

  

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