Il Portogallo dice no all'eutanasia
Il Parlamento respinge tutte le proposte di legge che volevano legalizzare la dolce morte e il suicidio assistito. I vescovi: “Vittoria!”
Roma. Il Parlamento portoghese ha respinto tutti e quattro i disegni di legge finalizzati a legalizzare l'eutanasia e il suicidio assistito. Lo scarto tra favorevoli e contrari è stato ridotto (15 voti circa). Il presidente della Repubblica, Marcelo de Sousa, aveva comunque già anticipato che in caso di via libera parlamentare avrebbe posto il veto sulle leggi. Decisivo è stato il voto del Partito socialdemocratico – che a dispetto del nome è una formazione di centrodestra – i cui parlamentari in larga maggioranza hanno respinto le proposte avanzate dai partiti di sinistra. Il Patriarca di Lisbona, il cardinale Manuel Clemente, aveva chiesto ai deputati di fermare i disegni di legge, considerando che “la società si è espressa per il No alla legalizzazione dell'eutanasia”.
In tutto il Portogallo erano state organizzate veglie e manifestazioni. Poche ore prima del voto, davanti al Parlamento, si era tenuta una grande veglia con centinaia di persone che esibivano striscioni con appelli a favorire la vita anziché la morte. Attiva era stata anche la Conferenza episcopale portoghese, che nei giorni scorsi aveva diffuso più di un milione di volantini in cui spiegava la propria posizione contraria ai disegni di legge. “E' una vittoria della vita in tutto il suo significato, della vita che mai dovrebbe essere messa ai voti in vista della sua eliminazione. E' una vittoria per la democrazia e per tutti coloro che si sono impegnati a difendere la vita, dalle numerose istituzioni della società civile alle varie associazioni di professionisti cattolici, fino alle confessioni religiose”, recita un comunicato della Conferenza episcopale diffuso ieri.