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Una Corte un po' meno conservatrice

Redazione

Salvato in Louisiana il diritto d’aborto. Decisivo il voto del giudice Roberts

La Roe vs Wade che ha reso legale l’aborto negli Stati Uniti ha retto al primo assalto della Corte suprema a solida maggioranza conservatrice. Ora che il moderato Anthony Kennedy si è ritirato ed è stato sostituito da Brett Kavanaugh, graniticamente seduto a destra, i difensori del diritto d’aborto temevano l’overturn, il rovesciamento della legge giudicata costituzionale dalla Corte di Earl Warren nel 1973.

 

I nove giudici erano chiamati a stabilire se un provvedimento legislativo della Louisiana che – secondo i suoi oppositori – renderebbe più complicate le procedure di aborto per chi lo richieda fosse o meno costituzionale. Secondo i sostenitori della Roe vs Wade, la legge avrebbe di fatto portato, nel medio periodo, alla chiusura di tutte (o quasi) le cliniche dello stato in cui si pratica l’aborto. La Corte suprema ha deciso a maggioranza di 5-4 che l’applicazione della legge va sospesa, in attesa di capire se sarà esaminata nel merito. Da una parte, contro la sospensione, si sono schierati Kavanaugh, Gorsuch, Thomas e Alito. Dall’altra, Sotomayor, Ginsburg, Kagan e Breyer. Decisivo è stato così il voto del presidente, il conservatore John Roberts, che ha appoggiato le ragioni dei quattro liberal. Non è la prima volta, negli ultimi mesi, che Roberts si smarca dallo schema che lo vorrebbe semplice notaio dei desiderata repubblicani e in particolare trumpiani. Clamorosa fu la nota, inusuale per un presidente della Corte, con la quale rispondeva a tono a Donald Trump che lo scorso novembre aveva attaccato via Twitter i “giudici obamiani” che contrastavano la sua politica in materia migratoria. “Non ci sono giudici di Obama o di Trump, siamo indipendenti”, aveva messo nero su bianco Roberts, attirandosi anche per questo le ire dei settori della destra radicale, che già lo avevano preso di mira per il suo sì all’Obamacare. Sul fronte liberal si spera che quanto accaduto ieri sia il segno di una piccola svolta: una Corte meno conservatrice di quello che ci s’attendeva fin dal minuto successivo al via libera del Senato alla nomina di Kavanaugh.

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