"Voglio mostrare che in Francia non si può morire con dignità”, aveva annunciato Alain Cocq. Per questo voleva uccidersi in diretta su Facebook. Affetto da una malattia genetica rara, Cocq aveva scritto a Emmanuel Macron per chiedere la “dolce morte” farmacologica. Il presidente francese ha rifiutato, perché le condizioni mediche di Cocq non rientrano nei criteri previsti per il fine vita e l’uomo “non è al di sopra della legge”. La Francia era ancora scossa dal caso di Vincent Lambert, il tetraplegico a cui è stata sottratta alimentazione e idratazione fino alla morte, un anno fa, nonostante la battaglia dei genitori per prendersene cura. La norma Claeys-Leonetti del 2016 permette “una sedazione profonda e continua fino alla morte”, ma solo se la persona ha una malattia incurabile e la sua prognosi è in pericolo di vita a breve termine. Già il caso Lambert era stato oggetto di controversie e divisioni profonde, visto che Lambert non era in fin di vita, non provava dolore e non aveva bisogno di macchine per respirare.
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