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Editoriali

La morte assistita è un piano inclinato

Redazione

Un’analisi sociologica, tra America ed Europa, sui dati di nove paesi

È molto in voga un romanzo che si intitola “Annientare”, parla d’amore e di altre cose, ma se settecento pagine si possono mettere in una riga parla del disagio di una civiltà che si sente imparentata con la morte, o in prossimità di. Ma forse si riprenderà, per saperlo bisogna prima leggere il libro. Per capire qualcosa della morte volontaria nelle nostre società è utile invece leggere un articolo pubblicato ieri da Asher Colombo, presidente dell’Istituto Cattaneo e docente di Sociologia a Bologna, sul Domani. È una inquadratura, con dati e grafico, sul tema del suicidio assistito in occidente. Punta lo sguardo sul “divario culturale” che esiste (ancora) tra società di diversa cultura e substrato religioso. Leggi che legalizzano la “morte assistita” sono finora state introdotte in nove paesi, di cui sei europei. Ma l’articolo sottolinea come sia varia la recezione.

 

In California, a pratiche eutanasiche è attribuibile un caso di morte ogni mille, meno di 10 in Canada, mentre sono 27 in Olanda. Un divario che è eminentemente culturale, deriva in modo preponderante dall’incidenza della secolarizzazione. Niente che non fosse già intuibile – anche a riguardo della diversa percezione tra l’America e il Vecchio continente – ma l’articolo di Colombo ha il merito di provare a sottrarre il dibattito al confronto culturale o religioso. Dibattito del resto inevitabile, e che tornerà a incendiarsi alla scadenza del referendum sul “fine vita”. Il direttore del Cattaneo, attenendosi al metodo della sociologia, si limita a chiarire che “se consideriamo l’andamento delle morti assistite nei vari paesi è facile osservare due dinamiche”. La prima, spiega, è che in tutti i paesi si è “registrata una crescita quasi costante”. La seconda, che “nessuno dei paesi considerati ha mai interrotto la propria corsa. Significa che chi introduce la morte assistita è destinato a vederla correre su un piano inclinato”. È un fatto che i paladini dell’eutanasia legale regolarmente negano. Ma per una volta viene detto con il tono oggettivo della scienza. L’importante è saperlo.

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