Editoriale
L'appello dei medici sul transgender nei bimbi: "Pericoloso indottrinamento"
L'allarme è stato lanciato da centinaia tra scienziati e intellettuali: “Bambini vengono esibiti per dimostrare quanto sia benefico il cambiamento di genere, senza che nessuno fornisca dati"
Lo psichiatra David Bell, ex presidente della British Psychoanalytic Society, è stato a lungo dirigente della Tavistock Clinic di Londra, la più grande clinica inglese specializzata nel cambio di sesso dei minori. Bell ha compilato un rapporto in cui si riportavano le preoccupazioni di molti medici per il modo in cui si trattavano i minori. Un rapporto che gli è costato un’azione disciplinare, cui hanno fatto seguito le dimissioni. Era una questione di coscienza. “Non potevo andare avanti così… non potevo più vivere così, sapendo del cattivo trattamento che viene riservato ai bambini”. E invece è toccato a lui difendersi. Adesso Bell è tra i firmatari di un appello sul settimanale francese le Point e sul quotidiano belga le Soir di centinaia di studiosi e intellettuali (la femminista Elisabeth Badinter, il filosofo Rémi Brague, la politologa Chantal Delsol, l’ex presidente del Comitato di bioetica Didier Sicard e tanti altri) contro l’ideologia transgender nei bambini: “Noi scienziati, medici e studiosi delle scienze umane e sociali, facciamo appello ai media per presentare studi seri e scientificamente accertati riguardanti il ‘cambiamento di genere’ dei bambini nei programmi destinati a un vasto pubblico”, si legge. “Bambini e adolescenti vengono esibiti in programmi con i genitori per mostrare quanto sia benefico il cambiamento di genere senza che nessuno esprima la minima riserva o fornisca dati. Gli scienziati critici vengono insultati. Questi programmi ripetitivi hanno un effetto di indottrinamento sui giovani e i social lo accentuano. Ci opponiamo fermamente all’affermazione che donne e uomini siano semplicemente costrutti sociali. Non puoi scegliere il tuo sesso e ce ne sono solo due”. Appello quanto mai urgente, visti la Ley Trans appena approvata in Spagna e l’iter avviato in Germania. Uno scandalo medico e culturale su cui bisogna tenere aperto il dibattito.