editoriali
La sinistra e il dilemma da risolvere sulla maternità surrogata
Fratelli d'Italia avanza la legge per rendere l'utero in affitto un reato universale. Anche i progressisti riflettano, come fece Alex Langer
Giorgia Meloni ed Elly Schlein nude e incinte in piazza San Babila a Milano per affrontare il tema della maternità surrogata. Sul grembo di Schlein la scritta “My uterus my choice” e su quello della Meloni “Not for rent”. Si tratta dell’opera dell’artista aleXsandro Palombo. Nelle stesse ore, l’annuncio di FdI: “Entro giugno la maternità surrogata come reato universale sarà legge”. Domani in commissione Giustizia della Camera comincerà la discussione. Mara Carfagna ed Elena Bonetti (rispettivamente di Azione e Italia viva) sono contrarie agli emendamenti della Lega che chiede di inasprire le pene per chi pratica l’utero in affitto all’estero o lo pubblicizzi, ma restano contrarie all’utero in affitto. E anche Luana Zanella, capogruppo di Verdi-Sinistra, femminista storica, critica la maternità surrogata, “perché il rischio è rompere il legame tra madre e creatura”. Di un tema simile, enorme, che porta con sé rotture antropologiche radicali, prima che etiche, si dovrebbe poter parlare. Come avviene in Spagna, ad esempio. “Come sapete, è una pratica illegale in Spagna – ha detto la ministra delle Pari opportunità Irene Montero (Podemos) –, non dimentichiamoci delle donne che ci sono dietro questi casi, vittime di una chiara discriminazione per povertà”.
La maternità surrogata è vietata ma ora, con la nuova legge sull’aborto, è considerata anche “violenza contro le donne”. Per questo motivo in Spagna è vietata la pubblicità delle società di intermediazione che cercano di contattare famiglie o persone interessate. Il caso spagnolo dimostra che, anche a sinistra, c’è tutto un mondo che pensa con la propria testa su questi temi, come avvenne già negli anni Novanta per l’ecologista Alex Langer che fece sponda con il cardinal Ratzinger sui pericoli dell’ingegneria genetica.