Rohani quaranta minuti dal Papa. Si è parlato anche dell'accordo sul nucleare
Roma. E' durato quaranta minuti l'incontro riservato tra il Papa e il presidente iraniano Hassan Rohani, ricevuto questa mattina nel Palazzo apostolico. Iniziato alle 11.12, è terminato alle 11.52. "La ringrazio tanto per questa visita e spero nella pace", ha detto Francesco congedando l'ospite, che a sua volta rispondeva: "Le chiedo di pregare per me". Al termine dell'udienza, il capo della Repubblica islamica iraniana si è intrattenuto con il segretario di stato, il cardinale Pietro Parolin.
Come riporta il comunicato diffuso dalla Sala stampa vaticana, "durante i cordiali colloqui si sono evidenziati i valori spirituali comuni e poi si è fatto riferimento al buono stato dei rapporti tra la Santa Sede e la Repubblica islamica dell'Iran, alla vita della chiesa nel Paese e all'azione della Santa Sede in favore della promozione della dignità della persona umana e della libertà religiosa". Quanto all'attualità più stringente, "ci si è soffermati sulla conclusione e l'applicazione dell'Accordo sul nucleare e si è rilevato l'importante ruolo che l'Iran è chiamato a svolgere, insieme ad altri paesi della regione, per promuovere adeguate soluzioni politiche alle problematiche che affliggono il medio oriente, contrastando la diffusione del terrorismo e il traffico delle armi". Infine, "è stata ricordata l'importanza del dialogo interreligioso e la responsabilità delle comunità religiose nella promozione della riconciliazione, della tolleranza e della pace".
[**Video_box_2**]Nel seguito di Rohani – che ha donato a Bergoglio un tappeto e un volume contenente diverse minature – vi era il ministro degli Esteri, Javad Zarif. Il Papa ha regalato all'interlocutore una copia della Laudato si' in inglese e in arabo, visto che "non esiste una versione in lingua farsi", e un medaglione di san Martino, chiarendo che "il Santo si toglie il cappotto per coprire il povero: un segno di fratellanza gratuita". L'incontro era originariamente previsto a novembre, nell'ambito del tour europeo di Rohani, poi rinviato in seguito agli attentati che sconvolsero Parigi.
Prima di recarsi in Vaticano, intervenendo al business forum Italia-Iran, Rohani aveva sottolineato che "il Corano invita i musulmani a proteggere per prima le chiese e le sinagoghe: questo significa tolleranza".