Il Papa: "Se parlassi di violenza islamica dovrei parlare anche di quella cattolica"
"A me non piace parlare di violenza islamica. Tutti i giorni sfoglio i giornali e vedo violenze. In Italia, uno uccide la fidanzata, un altro la suocera. E questi sono cattolici battezzati, sono violenti cattolici. Se parlo di violenza islamica devo parlare anche di violenza cattolica". Così si è espresso il Papa nell'ormai consueta conferenza stampa in aereo, mentre tornava dalla Giornata mondiale della gioventù di Cracovia, chiusasi ieri. "Ma non tutti gli islamici sono violenti, non tutti i cattolici lo sono, non facciamo una macedonia. Una cosa è vera: in quasi tutte le religioni c'è sempre un piccolo gruppetto fondamentalista. Noi ne abbiamo. Il fondamentalismo arriva a uccidere e può farlo con la lingua, la chiacchiera (come dice l'apostolo Giacomo) o con il coltello. Ma non credo sia giusto identificare l'islam con la violenza. Non è giusto e non è vero".
Francesco poi ricorda l'incontro avuto qualche tempo fa con il Grande imam di al Azhar, Ahmed al Tayyeb, che all'indomani dello sgozzamento di padre Jacques Hamel aveva annunciato la volontà di continuare a "combattere l'estremismo" di matrice religiosa. "So come la pensano loro, cercano la pace e l'incontro", ha sottolineato Bergoglio. "Il nunzio di un paese africano mi raccontava dei musulmani che attraversavano la Porta santa giubilare e pregavano davanti alla Madonna. In Centrafrica, l'imam è salito sulla papamobile con me. Si può convivere bene. Certo, ci sono gruppetti fondamentalisti e io mi domando, anche quanti giovani che noi europei abbiamo lasciato vuoti di ideali, senza lavoro vanno a cercare la droga, o si arruolano in gruppi fondamentalisti? Sì, possiamo dire che il cosiddetto Isis si presenta come uno Stato islamico e come violento, questo è un soggetto fondamentalista che si chiama Isis. Ma non si può dire, non è vero e non è giusto dire che l'islam sia terrorista", ha precisato il Papa.
A ulteriore domanda, circa le iniziative possibili per contrastare il fenomeno, il pontefice ha risposto che "il terrorismo cresce anche quando non c'è un'altra opzione in un mondo che mette al centro dell'economia il dio denaro e non la persona, l'uomo e la donna. Questo è già il primo terrorismo, un terrorismo di base contro tutta l'umanità. Pensiamoci".