Il Papa ricorda i cristiani perseguitati: “Il mondo ci odia”
Nell’Angelus di Santo Stefano Francesco sottolinea come i martiri per la fede oggi siano più numerosi che nei primi secoli. La gioia per la messa di Natale in Iraq
"Il mondo odia i cristiani”, ha ricordato oggi Papa Francesco, durante la recita dell’Angelus del giorno di Santo Stefano, primo martire di una lunga serie di cristiani uccisi per la loro fede in duemila anni di storia. “Il mondo odia i cristiani per la stessa ragione per cui ha odiato Gesù, perché Lui ha portato la luce di Dio e il mondo preferisce le tenebre per nascondere le sue opere malvagie". I martiri non appartengono soltanto ai primi secoli dopo Cristo, ha ricordato il Pontefice: "I martiri di oggi sono maggiori nel numero rispetto ai martiri dei primi secoli. Quando leggiamo la storia leggiamo tanta crudeltà verso i cristiani, la stessa c'è oggi, ma in numero maggiore, verso i cristiani".
"Anche oggi la chiesa, per rendere testimonianza alla luce e alla verità, sperimenta in diversi luoghi dure persecuzioni, fino alla suprema prova del martirio. Quanti nostri fratelli e sorelle nella fede subiscono soprusi, violenze e sono odiati a causa di Gesù! Oggi vogliamo pensare a loro ed essere vicini a loro con il nostro affetto, la nostra preghiera e anche il nostro pianto”. Non c’è solo sofferenza e morte da ricordare in questa festa, però. Francesco ha gioito ricordando come ieri “i cristiani perseguitati in Iraq hanno celebrato il Natale nella loro cattedrale distrutta: è un esempio di fedeltà al Vangelo: essi testimoniano con coraggio la loro fedeltà a Cristo. Nonostante le prove e i pericoli, essi testimoniano con coraggio la loro appartenenza a Cristo e vivono il Vangelo impegnandosi a favore degli ultimi, dei più trascurati, facendo del bene a tutti senza distinzione; testimoniano la
carità nella verità".