Il cardinale che parla di libertà religiosa a Riad
Tauran in Arabia Saudita: “Il terrorismo non va mai giustificato”
Il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, è in Arabia Saudita, dove rimarrà fino a venerdì. E’ la prima volta che un alto esponente della gerarchia vaticana si reca nel regno wahabita per incontrare non solo il vicegovernatore di Riad, ma anche il segretario della Lega musulmana mondiale, lo sceicco Muhammad Abdul Karim al Issa. Già questo basterebbe a segnalare la rilevanza del viaggio, dato il contesto e lo spessore degli interlocutori. Quanto ha detto Tauran nel colloquio con lo sceicco al Issa è però di assoluto rilievo, perché mai nessuno in terra saudita – men che meno un cardinale di santa romana chiesa – aveva detto che “tutte le religioni devono essere trattate allo stesso modo, senza discriminazioni, perché i loro seguaci, insieme ai cittadini che non professano alcuna religione, devono essere trattati equamente”. Non solo: “I leader spirituali hanno un dovere”, quello di “evitare che le religioni siano al servizio di un’ideologia e di sapere riconoscere che alcuni nostri correligionari, come i terroristi, non si stanno comportando correttamente”. Ecco perché – ed è il cuore dell’intervento – “il terrorismo è una minaccia costante e per questo dobbiamo essere chiari e non giustificarlo mai”.
Il porporato francese, diplomatico di lungo corso, ha ricordato che “ogni dialogo interreligioso autentico inizia con la proclamazione della propria fede” e “ognuno deve essere lasciato libero di abbracciare la religione che vuole”. Tauran ha negato l’esistenza di uno scontro di civiltà tra occidente e oriente musulmano, preferendo parlare di uno scontro di “ignoranze e radicalismi”. Proprio su questo aspetto c’è molto da lavorare perché “fondamentalisti ed estremisti considerano quanti non condividono la loro visione come miscredenti che devono convertirsi o essere eliminati, così da mantenere la purezza”. Oltre alla questione delicata della piena cittadinanza, durante la messa celebrata domenica per la piccolissima comunità cattolica che risiede in Arabia Saudita, il cardinale ha insistito sulla necessità che tutti siano “rispettati nella dignità umana e nei diritti umani inalienabili”. Presupposti, questi, perché “la libertà religiosa diventi sempre più una realtà”.
Vangelo a portata di mano