La basilica di San Pietro durante il tradizionale Angelus della domenica (foto LaPresse)

Non avrai altra CO2 all'infuori di me

Redazione

La religione green e i dieci comandamenti climatici applauditi in Vaticano

Quella climatica è diventata da qualche anno una religione a tutti gli effetti. Ha i suoi sacerdoti (Al Gore su tutti, ma con lui economisti, attori, cantanti, intellettuali, politici, editorialisti vari), il suo libro di culto (i report dell’Ipcc, il panel di esperti delle Nazioni Unite), i propri dogmi, una propria liturgia (spegni la luce, ricicla, non consumare troppa acqua e sarai salvo) e persino una fede incrollabile nei miracoli, per cui dopo decenni di tentativi falliti ci si incaponisce a sostenere che basterebbe ridurre le emissioni di CO2 per invertire l’aumento del riscaldamento globale (che c’è).

 

Non è una religione in competizione con quelle tradizionali, però: essendo più subdola, le sta inglobando. Il cristianesimo dei nostri tempi è la preda perfetta: in crisi di identità e appeal, strizza l’occhio al green per piacere di più. Ed ecco che è un niente passare dalla sacrosanta necessità di prendersi cura del creato e dell’utilizzare le risorse del pianeta in modo equilibrato, a teorizzare che la salvezza del mondo passerà attraverso comportamenti ambientalmente corretti. Da settimane, in vista della Conferenza dell’Onu sul clima che si terrà in Polonia a inizio dicembre, il Global Catholic Climate Movement sta organizzando un “pellegrinaggio climatico” (le cui cronache ci informano che dove sono adesso “sta piovendo tantissimo, ma spesso in questo periodo nevica”, chiaro segno inconfutabile dell’apocalisse prossima).

 

Per non essere da meno, in Vaticano nei giorni scorsi si è tenuta la conferenza “Cambiamenti climatici, salute del pianeta e futuro dell’umanità”, organizzata dalla Pontificia Accademia delle Scienze. Ospite d’onore l’economista Jeffrey Sachs, che per l’occasione ha presentato le nuove tavole della Legge, i Dieci comandamenti dei cambiamenti climatici: si va dal “no a nuovi impianti a carbone” a “ridurre il consumo di carne” passando per “basta oleodotti”. Gli applausi degli uomini di chiesa presenti dicono più di mille analisi della povertà di argomenti teologici e della sudditanza di parte della gerarchia al pensiero unico ambientalmente corretto. Parafrasando il salmo, la salvezza dei giusti viene dal taglio delle emissioni.

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