L'Inghilterra chiude ai cristiani perseguitati
Il Times scrive: “Londra privilegia i rifugiati musulmani”. I numeri lo confermano
L’Inghilterra discrimina i cristiani perseguitati a favore dei rifugiati musulmani”. Un articolo del Times di due giorni fa raccontava che Londra ha ripetutamente omesso di dare rifugio in Gran Bretagna a cristiani, yazidi e drusi, le minoranze mediorientali più colpite e vessate dal fondamentalismo islamico. Dei 4.850 siriani accettati dal ministero dell’Interno inglese nel 2017, 4.572 provenivano dalla comunità musulmana. Solo undici erano cristiani. Secondo i dati del secondo trimestre dell’anno scorso, dei 1.197 siriani accettati nel Regno Unito, 1.047 erano musulmani sunniti e dieci erano cristiani.
Ventuno cristiani in tutto in appena due anni. L’Inghilterra, culla storica delle libertà politiche in Europa, oltre che da sempre fiera del suo multiculturalismo, è stata incapace di accogliere i cristiani perseguitati. Questi nuovi dati fanno il paio con il voltafaccia inglese verso Asia Bibi, ovvero l’imbarazzante rifiuto del governo di Theresa May di offrirle l’asilo umanitario per paura di ritorsioni da parte dei propri musulmani radicali e di attacchi alle ambasciate inglesi all’estero.
A due mesi dalla sentenza di proscioglimento da parte della Corte suprema di Islamabad, le figlie della donna cristiana pachistana sono fuggite in Canada, perché la casa in cui abitavano è stata bersagliata dai proiettili sparati da un commando islamico, Asia Bibi continua a vivere de facto in una prigione, un luogo segreto dove non le è consentito neppure aprire la finestra, perché qualcuno potrebbe riconoscerla e attentare alla sua vita, e chi è riuscito a farle visita parla soltanto sotto stretto anonimato. Tanti, troppi paesi europei hanno seppellito la storia e le sofferenze dei cristiani del medio oriente sotto la coltre del proprio anonimato culturale.
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