I liberal all'assalto del Papa
I gesuiti americani contro il documento sul gender: “Un randello contro i lgbt”
Sì, vengono anche elencati e approfonditi i punti d’incontro – “rispettare ogni persona nella sua peculiare e differente condizione” – ma il documento vaticano sul gender (“Maschio e femmina li creò” è il titolo non inequivocabile), il primo nella storia, non ammette discussioni: la teoria gender “nega la differenza e la reciprocità naturale di uomo e donna”, “prospetta una società senza differenze di sesso, e svuota la base antropologica della famiglia. Questa ideologia induce progetti educativi e orientamenti legislativi che promuovono un’identità personale e un’intimità affettiva radicalmente svincolate dalla diversità biologica fra maschio e femmina. L’identità umana viene consegnata ad un’opzione individualistica, anche mutevole nel tempo”.
Non è una novità, Francesco in passato ha paragonato tale teoria a “una bomba atomica”, definendola “uno sbaglio della mente umana”, l’espressione di “una frustrazione”. Eppure il documento ha creato sconcerto oltreoceano, e per di più tra le file dei gesuiti che più avevano spinto Bergoglio a svoltare, cambiare morale e – perché no? – pure la dottrina. Così il notissimo James Martin, padre ignaziano, ha scritto su Twitter che il testo presentato lunedì sarà usato “come un randello contro le persone transgender e una scusa per sostenere che non dovrebbero nemmeno esistere”.
Breaking: Vatican document takes aim at "gender theory." It rightly calls for "dialogue" and "listening," but sets aside the real-life experiences of LGBT people. Sadly, it will be used as a cudgel against transgender people, and an excuse to argue that they shouldn't even exist. https://t.co/UMAIKitD9w
— James Martin, SJ (@JamesMartinSJ) June 10, 2019
Giudizio tranchant che conferma ancora una volta, ammesso che ce ne fosse bisogno, che il Papa è stato messo all’angolo non solo dagli agguerriti contestatori iperconservatori, divisi tra sedevacantisti e critici di default, ma anche dai suoi stessi entusiasti sostenitori della prima ora. Proprio coloro che sognando rivoluzioni impraticabili e fallite – sarà utile un giorno mettere in fila l’esito delle grandi riforme lanciate in questi anni di pontificato – ora partono all’assalto di Santa Marta non appena il Papa dice qualcosa di ovvio.