Il Papa toglie alla Segreteria di stato la cassa: d’ora in poi non gestirà più fondi propri. Ne ha dato ieri notizia la Santa Sede, pubblicando una lettera di Francesco risalente allo scorso agosto con la quale comunicava al cardinale Pietro Parolin la sua decisione. Il tutto è avvenuto prima della revoca (a metà) della porpora a Giovanni Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di stato ai tempi del chiacchierato acquisto dell’immobile londinese di Sloane Avenue – scrive Francesco che dagli “investimenti operati a Londra” e dal “fondo Centurion occorre uscire al più presto o, almeno, disporne in maniera tale da eliminarne tutti i rischi reputazionali”. Il Papa è chiarissimo: “Non sembra, necessario, né opportuno che la Segreteria di stato debba eseguire tutte le funzioni che sono già attribuite ad altri dicasteri. E’ preferibile, quindi, che anche in materia economica e finanziaria si attui il principio di sussidiarietà, fermo restando il ruolo specifico della Segreteria di stato e il compito indispensabile che essa svolge”.
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