Ancora una volta si è scatenato il tifo da tastiera: da una parte quanti gridano alla svolta storica, dall’altra chi parla di eresia, di vergogna e di inaudito sopruso che getterebbe la Chiesa nel caos
Sabato scrivevamo che il Papa governa con piglio da monarca assoluto qual è, anche grazie ai motu proprio che da Santa Marta vengono pubblicati un giorno sì e l’altro pure. Ieri mattina, puntuale, ne è arrivato un altro: d’ora in poi, modificando il Codice di diritto canonico, le donne potranno essere ammesse al Lettorato e all’Accolitato, il che significa che tra i laici ammessi a leggere la Sacra scrittura e a distribuire la comunione saranno annoverate anche le donne. Qualcuno potrebbe alzare un sopracciglio: ma non era già così? Sì. Basta infatti frequentare le chiese durante le messe per accorgersi che da decenni senza destare particolare scandalo, a quanto risulta le donne leggono dall’ambone e distribuiscono l’eucaristia. Il fatto è che potevano grazie alla concessione del vescovo diocesano, una prassi che ora viene istituzionalizzata e diventa la regola. Nessuna apertura al diaconato e/o sacerdozio femminile. Insomma, niente di trascendentale.
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