Editoriali
Il jolly del Vaticano per Hong Kong
Dopo due anni, ecco il nuovo vescovo. E non è il candidato di Pechino
Padre Stephen Chow Sau-yan è il nuovo vescovo di Hong Kong. Si tratta di una nomina attesa da due anni e mezzo, da quando cioè il predecessore, mons. Michael Yeung Ming-cheung morì in carica. Da allora la Santa Sede non era riuscita a individuare il sostituto. Troppa tensione: le rivolte popolari (non sempre pacifiche), l’asfissiante controllo cinese, le divisioni all’interno della Chiesa locale. Da una parte i sostenitori della lotta senza quartiere al regime, capitanati dal cardinale Joseph Zen, dall’altra i “dialoganti”. I primi sostenitori del vescovo ausiliare mons. Joseph Ha, i secondi di mons. Peter Choy, più propenso a sedersi al tavolo con i rappresentanti di Pechino.
Da due anni gli osservatori attendevano questa nomina per capire lo stato reale delle relazioni tra il Vaticano e la Cina. L’Accordo biennale (segreto) è stato rinnovato all’inizio dello scorso autunno, benché non pochi siano stati i problemi in questa prima fase. Da quando poi sono scoppiate le rivolte nell’ex città-stato, il Vaticano non ha detto nulla: non una sola parola sull’argomento, il che ha contribuito a fornire materiale ai sostenitori della tesi secondo cui la realpolitk di questo pontificato ha fatto sì che si chiudano entrambi gli occhi su quanto di male fa il regime comunista di Xi Jinping.
La scelta di padre Chow accontenta tutti: innanzitutto per il profilo indiscutibile del prescelto, che è attualmente il provinciale gesuita in Cina, e in secondo luogo perché è una figura assai esperta nel campo dell’educazione, terreno di scontro tra i manifestanti per la democrazia e le autorità di Pechino. E’ considerata un punto d’equilibrio tra le fazioni in campo, una figura moderata, dialogante ma ferma nella fedeltà al Papa. Insomma, Roma vuole preservare l’intesa con Xi Jinping, continuare a sviluppare l’intesa per ora provvisoria senza però sacrificare sull’altare del realismo politico i princìpi della Chiesa cattolica.