Foto LaPresse/Gregorio Borgia 

Editoriali

Il Papa non si schiera sul celibato

Redazione

Francesco richiama “chi fugge verso il passato e chi fugge verso il futuro”

Qualcuno era convinto che il Papa, nel lunghissimo intervento di ieri mattina in occasione del Simposio “Per una teologia fondamentale del sacerdozio” promosso dalla congregazione per i Vescovi avrebbe fatto capire il suo pensiero circa la battaglia che si sta giocando, soprattutto in Germania, per la fine del celibato sacerdotale. Ogni occasione è buona per riproporre il tema: mancano preti e quindi è meglio consentire  ai “candidati” di sposarsi e poi il dramma degli abusi testimonia che la solitudine del sacerdote è una tentazione forte per commettere crimini. Ovviamente entrambe le tesi sono state più volte respinte da Roma e smentite dai fatti, ma tornano sempre sul tavolo quando si parla di riforme.

 

Francesco, invece, si è tenuto ben alla larga dalle mine disseminate sul terreno. Nessun commento esplicito, ma qualche accenno che fa capire l’orientamento che potrebbe essere seguìto al prossimo Sinodo sulla sinodalità che si chiuderà a Roma il prossimo anno. Se è vero infatti che “il tempo che viviamo è un tempo che ci chiede non solo di intercettare il cambiamento, ma di accoglierlo con la consapevolezza che ci troviamo davanti a un cambiamento d’epoca”, il Papa ha aggiunto che “cercare forme codificate, molto spesso ancorate al passato e che ci garantiscono una sorta di protezione dai rischi, rifugiandoci in un mondo o in una società che non esiste più (se mai una volta è esistita)”, “è la crisi dell’andare indietro per rifugiarci”. Ma c’è un altro atteggiamento sbagliato, ha chiarito, “l’ottimismo esasperato” che “finisce per ignorare i feriti di questa trasformazione, non riesce ad accettare le tensioni, le complessità e le ambiguità proprie del tempo presente e ‘consacra’ l’ultima novità come ciò che è veramente reale, disprezzando così la saggezza degli anni. Sono due tipi di fuga; sono gli atteggiamenti del mercenario che vede venire il lupo e fugge: fugge verso il passato o fugge verso il futuro. Nessuno di tali atteggiamenti porta a soluzioni mature”. I padri sinodali prendano nota, qui e oltralpe.

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