la linea della Chiesa
Il presidente dei vescovi sui migranti: "Bisogna aiutare a partire e aiutare a restare"
La Cei non è di sinistra, dice il cardinale Zuppi, ma difende le vite delle persone in mezzo al mare, come tutte le altre vite. E aggiunge: sì ai corridoi umanitari e all'accoglienza gestita e regolata. No all'accoglienza illimitata
Il cardinale, Matteo Maria Zuppi, è netto: la Cei non è di sinistra, "difende chi muore in mezzo al mare perché sono persone". Il presidente dei vescovi italiani rivendica la posizione della Chiesa in un'intervista al Giornale: "Bisogna aiutare a partire e aiutare a restare"; e ribadisce le modalità di accoglienza. "Non si parla di accoglienza illimitata" sostiene, anzi: "Quello che serve è gestire. Quando si dice accogliere, significa ad esempio pensare a dei flussi adeguati. Abbiamo gente che cerca solo di poter lavorare, abbiamo il lavoro: perché non mettere insieme le due cose?".
Quest'anno, il primo decreto flussi approvato prevede l'ingresso di 82.700 lavoratori stranieri in Italia. E, secondo la linea dell'accoglienza Zuppi sostiene che anche anche i corridoi umanitari siano una strada da perseverare: "Funzionano perché rappresentano un sistema, danno sicurezza, in cui ci sono delle responsabilità, delle regole". Mentre in merito all'operato del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e alle relative critiche, il cardinale commenta: "Credo che oggi servirebbe non colpevolizzare la disperazione. Dobbiamo fare tesoro di questa tragedia per capire che cosa non ha funzionato nei soccorsi e quali correttivi bisogna immediatamente apportare perché non succeda più".